martedì 31 dicembre 2013

Candy cane chocolate cookies. And Happy New Year :)



Perchè non è tempo di chiacchiere e pensieri.
Sono sempre stati tanti, alcuni dovuti. Non posso dimenticarli, far finta che nulla stia accadendo. Fingere e negare la realtà.

And I've got a strong urge to fly.
But I got nowhere to fly to.”

Nobody home, Pink Floyd, The Wall (film)

Credo di averla già scritta, questa frase.
Solo che questa volta scappare non è la soluzione. Anche se lo sento, come forte desiderio, non è fuggendo che le cose si sistemeranno. Fa più male, rimanere. Rivedere i posti, le persone e le abitudini. Ma devo farlo. Devo risolvere, devo sistemare. Staccare è lecito, necessario. Però devo capire, per me. 

martedì 24 dicembre 2013

Happy Xmas :)






Something's changing, something's happening.
Don't know what's specifically.
I feel the revolution, it's time for revolution.

Don't know where it brings, don't know if it's right.
So many feelings in head, and in heart.

Chaos, I said it, you're my essence.
I can't do anything against you.
Yes, I accept you.

And now I smile.
For one time, maybe the first one, I don't care.
And I love it.

...perchè in italiano non avrebbe avuto senso.

E tra tutto questo disordine, auguro a tutti a voi un sereno Natale, di cuore.
E tanti sorrisi. Quelli, l'ho imparato troppo tardi, non sono mai abbastanza. :)
 
< Happy Xmas everyone >

lunedì 16 dicembre 2013

Xmas in a jar



Sono tornata (mamma come passa il tempo) il prima possibile per iniziare la serie (sperando che possano essere più, non garantisco ;) ) di post pre-natalizi, con a tema i regalini commestibili per Natale. Come ben sapete il periodo è frenetico, nella sua magia e atmosfera, il tempo stringe e gli impegni si infittiscono sempre più.

domenica 1 dicembre 2013

Adventskalender


Lo ricordo, quando ero piccina. Il primo di dicembre ha sempre avuto un significato magico per me. Alla mattina presto, ancora sotto le coperte con i piedini avvolti da caldi calzini di lana ed il nasino infreddolito, un'aria diversa circondava l'atmosfera della mia cameretta. Sapevo cosa stava per succedere, cosa stava per iniziare, anche quell'anno. Che quella casellina del mio Adventskalender (calendario d'Avvento) era pronta per essere aperta. Che era il momento.


sabato 23 novembre 2013

Bye, (my) dear Autumn.







E questa volta lo faccio davvero. :)

Perchè è troppo strano tornare, ora. Devo ancora capire alcune cose. Forse troppi progetti, troppe idee, troppo caos. Chiarezza, non ci sarai mai nel mio vocabolario, mai ci entrerai probabilmente ;).


Ho in mente una sorpresa, ci sto lavorando. Nulla di che in realtà, ma è da moltissimo che ci penso. Vediamo.

domenica 27 ottobre 2013

In love with Fall :)




Sono tornata, come promesso.

Di corsa, di fretta. Ultimamente sono mille le cose da fare, seguire, completare. Fatico a starci dietro, non lo nascondo. A momenti (quei pochi momenti) in cui riesco a fermarmi, chiudere gli occhi e pensare, devo dirlo, mi tornano in mente i bei momenti spensierati dell’estate, quella senza peso, senza pretese. Libera e selvaggia.


lunedì 14 ottobre 2013

About Autumn, tea and an event.




Ho voglia di parlare di autunno oggi. Quella stagione calma, pigra, elegante e profonda. Una passeggiata nei boschi umidi e tinteggiati di mille colori, con un immenso silenzio, un cestino in mano e la speranza di trovare qualche castagna o qualche mela selvatica lungo il tragitto. Sono occasioni perfette per trascorre una felice e spensierata domenica in compagnia, oppure, semplicemente, il modo per scappare dal quotidiano e rifugiarsi tra gli alberi e le casette di legno. Per trovare qualcosa di magico e di segreto. Per liberare l’immaginazione.

domenica 6 ottobre 2013

Eggs n#1: salty breakfast :)




Quando ti svegli la domenica mattina, e fuori piove. Una pioggia leggera, elegante, quasi impercettibile. La nebbia copre tutto il paesaggio e niente di quel che solitamente riconosci è visibile. Mi piace quando succede così. Perché in quel preciso momento, non importa se effettivamente sono a casa. Volendo, se solo gioco un po’ con la fantasia, potrei essere in qualsiasi parte del mondo, con quella nebbia. In un cottage finlandese con il camino già acceso come se fosse pieno inverno, in un prato verde e deserto islandese con un gran silenzio e solo un forte e freddo vento che colpisce il viso oppure al quinto piano di uno stabile ottocentesco parigino, Parigi, sempre nel cuore.


domenica 22 settembre 2013

Running for "New".




Sono partita. Sono tornata. Adesso riparto.

Questo era ciò che avevo scritto nello scorso post. Era questa la scaletta da seguire e ho mantenuto la parola.



Sono stati tempi strani, questi passati. Tempi pieni di cose da fare, di programmi ad incastro, di frenesia (quella che però ti fa star bene), di agende pronte per essere riempite, di piccole soddisfazioni, a volte di qualche dubbio. Momenti in cui pensi che tutto stia andando per il meglio, in cui non vedi l’ora di conoscere il “nuovo” che ti aspetta. Altri (momenti) in cui ti senti vuota. Persa.


sabato 31 agosto 2013

Summer's end post






Così era vero che agosto sarebbe stato pigro, come mese.

Perché è così, c’è poco da aggiungere. Le giornate trascorrono lente e silenziose.  È ancora estate, certo, ma l’energia e la spensieratezza di luglio spariscono. Non c’è più quella voglia di fare, di esagerare, di uscire, di scappare, di tornare.


venerdì 23 agosto 2013

Event review: A pè ta Mont + Gourmet d’alta quota (Val di Fassa-Trentino-Italy)



Chi mi legge da tempo sa che amo parlare di me, che racconto molte mie sensazioni e le mie avventure. Che proprio non riesco a fare diversamente. Una cosa però ho notato, più volte, che mi ha fatto rimaner sorpresa. 

Se notate sono state poche (pochissime) le occasioni per raccontarvi  eventi, assaggi, insomma la mia vita culinaria extra il mio rifugio più sicuro, che è il blog. Quasi tutti sapranno che sono montanara di nascita, ma cittadina del mondo per vocazione e aspirazione. C’è sempre un pizzico delle mie origini nei post, ma d’altro canto ci son anche i miei sogni e viaggi più grandi, lontani e a volte così irraggiungibili.


venerdì 9 agosto 2013

Summer afternoon Lemonade







Ci sono ancora quei lunghi pomeriggi assolati d’estate.

Quelli caldi e svogliati d’agosto, che non hanno pretese. Quelli in cui è sufficiente avere una sdraio, qualche foglio bianco e una penna, un posto tranquillo e nascosto, dove perdersi e riuscire a ritrovarsi.


mercoledì 31 luglio 2013

About philosophy, Pink Floyd, gardens and moijto.



Il tempo continua a scorrere, mi scivola, scappa. Un po’ come me, che ultimamente  sembro sempre più ‘nata per correre’. Non so per cosa, non so verso cosa. Ma lo sento.
È un’esigenza interiore, che non riesco a fermare. È linfa vitale, pulsioni dell’anima.

Qualcosa sta succedendo.

Ah, e adoro perdermi. Senza trovare il perché.


mercoledì 24 luglio 2013

Buckwheat crumb cake with rhubarb and redcurrant






Tornata, sì.

Non me l’aspettavo proprio così, il ritorno. Diciamo che pensavo che una piccola permanenza via dal blog e dalla mia routine, sarebbe stata utile per ripartire, questa volta davvero.


mercoledì 10 luglio 2013

Perfect summer tarts






Per me estate, quella dolce e fiabesca, da sempre vuol dire mirtilli e more. Minuscoli frutti, perfetti e magici. Che mi han sempre fatto viaggiare, con la testa. Sarà per il colore. Quel blu-viola-indaco così intenso. Da piccola sognavo racconti incantati, ambientati in boschi lontani. Mi immaginavo protagonista di una storia, io, con il mio cestino dalla stoffa a quadretti bianchi e rossi (rigorosamente), che raccoglievo questi frutti dai rovi e cespugli. Lo facevo quando ero bambina. Raccogliere piccoli frutti, dico. Mi perdevo nel bosco, mi perdevo nella sua pace e nel suo silenzio. Io e il mio cestino.



A questo punto nasce un altro cliché estivo: le tartellette alla frutta. Che poi chiamarle così pare banale. In inglese è molto più bello, tarts. Sì, decisamente. Vi dirò che io non ne vado pazza. Sembra un dolce così scontato e poco originale. Nella versione crema + frutta poi. Quasi non la sopporto. :)



Per questo, ho un modo tutto mio di farle. Per me solo così hanno un senso. Poche e semplici regole, più che altro accorgimenti (sembra stupido, ma fidatevi, che il risultato cambia).

Prima cosa: ‘vietate’ crema pasticciera, panna o qualsiasi altro tipo di crema. Semplicità è la parola d’ordine.

Seconda cosa: il guscio di biscotto deve essere di pasta sucrèe. Che è diversa dalla frolla. Non ce n’è una migliore dell’altra, sono sorelle, diverse. E in questo caso ci vuole la ‘zuccherina’. Perché più consistente, tosta. Non si discute. ;)

Terza cosa: i piccoli frutti. Il gioco sta tutto in questi piccoli gioielli. Devono essere i migliori che trovate, se di bosco ancor meglio. Devono essere veri, raccolti con passione. Dolci. Succosi.

Ultima cosa: immancabile zucchero a velo, e gelato alla vaniglia (il più artigianale che conoscete, o che, ancor meglio, fate voi in casa). Che si scioglie, non lo vogliamo perfettamente intatto (pure nelle foto ;) ). E’ questo a dare cremosità al dolce, proprio nel momento in cui si perde tra i mirtilli e le more.  Il contrasto di consistenze e di temperature. Spettacolare.



Questa per me è estate. Un dolce rustico e così vero, mangiato sull’erba. Così ingenuo, innocente. Che sa tanto di pic-nic. Con i migliori amici di sempre, un panorama da togliere il respiro. Un libro meraviglioso che riempie l’anima. La libertà di chi non ha più pensieri.



Ho bisogno di scappare. Un po’. Di perdermi.

Di tornare, ovvio.

Ma di andare. 





Perfect summer tarts

Ingredienti:



per la pasta sucrée:

250 g di farina

100 g di burro, tagliato a tocchetti e ammorbidito

100 g di zucchero a velo

un pizzico di sale

2 uova, a temperatura ambiente



per il ripieno:

400 g circa di mirtilli

125 g  circa di more

zucchero semolato



per servire:

zucchero a velo

gelato alla vaniglia (o fior di latte)



Per la pasta sucrèe versare la farina a fontana sul piano di lavoro, mettere al centro il burro, lo zucchero a velo e il sale e mescolarli con la punta delle dita, impastando velocemente. Incorporare poi anche la farina e lavorare l’impasto fino a che assume una consistenza grumosa. Rifare la fontana e aggiungere le uova, sempre al centro. Incorporarle al composto di farina, lavorandolo sempre con le dita. Continuare a impastare fino a che l’impasto è amalgamato, lavorando anche di polso, finchè diventa un palla liscia. Avvolgerla in pellicola e lasciarla riposare in frigorifero per 1-2 ore prima di utilizzarla.



Quando la pasta avrà riposato, stenderla sul piano di lavoro ben infarinato con uno spessore medio e ricavarne dei cerchietti (anche con un coppa pasta). Imburrare degli stampi da tartellette (possibilmente lisci) e inserirci la pasta, premendo bene sul fondo e ai lati, togliendo l’eventuale eccesso di pasta.

Lavare i frutti delicatamente, e asciugarli accuratamente con della carta da cucina. Riempire la base di biscotto con mirtilli e more, fino a coprire tutto il fondo. Spolverizzare con dello zucchero bianco.  Procedere in questo modo per tutti i dolci.



Infornare le crostatine a 180° per 25-20 minuti circa. Controllare la cottura, assicurandosi che la pasta sia dorata, ma ancora abbastanza chiara.



A questo punto, si può procedere in due modi. Si possono servire o calde (non ustionanti ;) ), con il gelato a parte, per fare il vero contrasto caldo-freddo (lo zucchero a velo non è necessario, perché con il calore si scioglierebbe). L’altra alternativa (che io preferisco nettamente) è quella di servirle fredde, con una generosa spolverata di zucchero a velo e una pallina di gelato alla vaniglia al centro. Questo è il top :)



Note:

-          le dosi della pasta sono quelle classiche. Essendo la disponibilità di frutti più limitata, non utilizzerete tutto l’impasto. Potete, senza problemi, conservarlo in frigorifero per qualche giorno, oppure conservarlo in freezer, sempre in pellicola :)

-          se i frutti che utilizzate sono eccessivamente aspri, potete ‘condirli’ con ulteriore zucchero. sarà sufficiente macerarli un pochino in qualche cucchiaio di zucchero, come se fosse una macedonia e poi riempire le tartellette (non servirà in questo caso spolverizzare di nuovo con altro zucchero, essendo già presente all’interno).

lunedì 1 luglio 2013

One.





Ricordo come fosse ora, quel giorno.

Un giorno d’estate. Un giorno preciso dell’estate.



Ero in giardino, sull’altalena. Ci avevo pensato molto a quella cosa. Era tanto che la sognavo. Non sapevo dove mi avrebbe portato, se era ‘giusta’ o ‘sbagliata’. Se era semplicemente il crescere di un’illusione. O se invece sarebbe stato qualcosa di più.



Ricordo ancora la paura e il dubbio che mi circondavano. Che poi in realtà non avevo nulla da perdere, forse. Dentro, sentivo che questa scelta, mi avrebbe cambiata. Ed è stato così.

I primi passi verso un nuovo mondo, una realtà che non avrei mai pensato di conoscere. Correvo verso l’ignoto. Correvo verso la vita.


venerdì 7 giugno 2013

Spring drink in the garden







Un mese. Anzi, di più. Ne è passato di tempo.
Alcune cose sono cambiate, altre no. Una cosa è certa però: non ero più abituata a questo posto, è tutto così diverso, estraneo.

Conoscete i miei post per la loro lunghezza, per il loro aspetto riflessivo, per il fatto di essere più storie che semplici descrizioni di ricette. Questo però sarà diverso. Estremamente diverso, forse. Direi ermetico. Sono sempre stata convinta di quello che ho postato, non ho mai avuto dubbi, non  riuscivo proprio a ‘limitarmi’. Ne sentivo il bisogno :). Questa volta però non sarà così. Sarà proprio il contrario. Perché per una serie di motivi, devo e voglio fare diversamente.

venerdì 26 aprile 2013

The BIG BRUNCH post






E’ passato un bel po’ di tempo, ormai. Ci sarà chi di me si sarà dimenticato, chi ogni tanto passa sul blog per vedere se ci sono novità (e non avrà trovato nulla, né un segno, né una parola), chi invece lo sa e lo ha sempre saputo che io ci sono.



Questa volta non vi racconterò nessuna storia. No, non sono cambiata. Le circostanze che mi avvolgono però sì. Sapevo che questo momento, prima o poi, sarebbe arrivato. Lo immaginavo. In realtà però io avrei voluto evitare tutto questo, credevo di potercela fare, ce la volevo fare. Evidentemente però la mia debolezza, la mia fragilità emotiva non me l’ hanno permesso. La mia anima anticonformista, alternativa e fondamentalmente pazza non si è fatta sentire abbastanza, e io sono caduta, impotente.



E’ strano all’inizio vivere le previsioni fatte in precedenza. Sembra tutto così ovvio, così programmato, già vissuto. Il tempo passa, non si ferma, ti toglie il respiro. Che poi non capisco proprio come questi aspetti ci condizionino la vita.  Meno male che ci sono i Pink.



Every year is getting shorter, never seem to

find the time.

Plans that either come to naught or half a

page scribbled lines […]”



Pink Floyd, The Dark side of the moon, Time









Sono tornata, questo è l’importante. Il resto non conta.



Ho voluto fare un ritorno un po’ diverso dal solito. Era un test che ideavo da un po’ di tempo, questa era l’occasione giusta. Avete presente i big post?! Quelli che fanno solitamente Linda o Katie?! Ecco, sono un genere che personalmente apprezzo moltissimo. Seguendo un tema si pubblica una serie di ricette, tutte nello stesso post, appunto in un big post. Un post ricco, divertente, simpatico e coerente.

Per iniziare e per vedere se piace (soprattutto per vedere se risulta patetico nel mio caso ;)) sono partita da un argomento semplice e conosciuto: il brunch.

Una moda diffusa ormai in tutto il mondo, se ci pensiamo un attimo agli inglesi dobbiamo solo la genialità del nome (breakfast+lunch=brunch), perché in realtà, non so voi, ma a casa mia anche se non aveva un nome preciso si è sempre fatto la domenica, il concetto era quello insomma.

A questo punto però facciamo i fighetti ;)

Come molti di voi sapranno per me la colazione è un rito (fanno eccezione pochi casi durante l’anno, ok, questo corrente è uno di quelli). In particolare quando si ha la possibilità, fare le cose con calma, svegliarsi tardi (così tardi che ormai non è più una colazione) e recuperare le forze utilizzate, credo sia un premio che tutti meriterebbero.

Per fare le cose bene però bisogna allo stesso tempo coccolarsi anche con qualche delizia, ecco che vi presento un’idea per un perfetto brunch domenicale di primavera:



-          Hotcakes alla ricotta e mirtillo, con zucchero alla cannella e burro allo sciroppo d’acero

-          Smoothie ‘tutto in uno’

-         Mini frittatine al forno con bruscandoli, speck ed erba cipollina



Vado per punti.

I primi sono, una sorta di pancakes, molto più soffici e sostanziosi. In realtà sono abbastanza leggeri, essendoci la presenza della ricotta, ricchi di gusto e divertenti. Qualche zesta di limone fresca, un po’ di zucchero alla cannella, un velo di burro allo sciroppo d’acero, e poi, di nuovo, una cascata di sciroppo d’acero sopra è il modo migliore per gustarli. Morbidi e spugnosi, con all’interno una sorpresa, i mirtilli freschi che scoppiano e diventano marmellata. Provare per credere.



Lo smoothie, non poteva mancare. Ormai conoscerete la mia fissa per questo genere di bevanda. Sano, fresco e sostanzioso. Si chiama ‘tutto in uno’ proprio perché è completo, con la frutta,l’avena e le mandorle potrebbe essere considerata l’intera colazione. Io però, che voglio esagerare, lo uso all’alternativa yougurt+frutta+cereali, più comodo e divertente, potete giocare con i vostri gusti.





Per ultimo, non per importanza, il piatto salato, che non può mancare in un brunch che si rispetti. Sono delle piccole frittate (alla francese) cotte al forno con

i bruscandoli (che sembrano degli asparagi selvatici, in realtà sono il luppolo selvatico) passati in padella, dadini di speck di alta qualità (trentino o altoatesino) e il profumo dell'erba cipollina.Una delizia unica, spugnosi e saporiti.


Sono tutti piatti veloci, ma che rendono la vostra domenica speciale. Non c’è un ordine specifico, almeno, io quando faccio i brunch non seguo nessun iter. Dolce, salato, non importa. L’importante è che ci sia il sole, che ci siano gli uccellini che cantano, e possibilmente che il clima sia mite e che tutto sia fattibile in giardino.



Spero che vi piaccia l’idea, le foto e le preparazioni. Ditemi cosa ne pensate, perché ho altre idee per la testa. :)

Per ora non vi prometto né un prossimo big post e nemmeno una pubblicazione singola. Forse ci rivedremo a fine giugno, è molto probabile.

Io farò del mio meglio, e spero che voi mi capiate, in qualunque caso :)



ps. mi scuso per la lunghezza del post, del resto mi conoscete. Dopo un mese ne avevo cose da dire ;)


Ecco ora la lista delle ricette:





Smoothie ‘tutto in uno’
tratta da Smoothie, Estérelle Payany, Guido Tommasi Editore

Ingredienti:



2 mele rosse

2 kiwi maturi

300-400 ml d latte di riso

2 cucchiai di fiocchi d’avena

2 cucchiai di mandorle intere

4-5 cubetti di ghiaccio



Lavare le mele, tagliarle in due e privarle del torsolo senza pelarle, ridurle a pezzetti.

Sbucciare il kiwi e tagliarlo a pezzi. 

Versare il latte e i cubetti di ghiaccio nel bicchiere del frullatore, unire le mandorle e i fiocchi d’avena e infine i pezzi di frutta.

Frullare fino a che il composto diventa spumoso. Servire subito.


Hotcakes alla ricotta e mirtilli con zucchero alla cannella e burro allo sciroppo d’acero
tratta e modificata da Donna Hay

Ingredienti:



per gli hotcakes:

225 g di farina bianca, setacciata

70-90 g di zucchero

4 uova

380 ml di latticello

1 pizzico di vaniglia Bourbon in polvere

1 pizzico di lievito in polvere per dolci (bio)

200 g di ricotta

1 vaschetta di mirtilli, lavati e asciugati



per lo zucchero alla cannella:

60 g di zucchero

1 cucchiaio di cannella in polvere



per il burro allo sciroppo d’acero:

80 g di burro moribido

2 cucchiai di sciroppo d’acero



Preparare il burro sbattendo questo con lo sciroppo d’acero, creando una sorta di crema, metterla poi in vasetti e riporla in frigo, fino all’utilizzo. Per lo zucchero alla cannella unire i due ingredienti e mettere da parte.

Preparare gli hotcakes, unendo in una ciotola farina, zucchero, i tuorli d’uovo, il latticello, la vaniglia, il lievito e sbattere. Montare gli albumi d’uovo a neve molto ferma e aggiungerci la ricotta, senza smontare il composto. Aggiungere il composto bianchi d’uovo-ricotta a quello di farina e mescolare, con pazienza, per ottenere un composto molto spumoso e gonfio. Unire per ultimi i mirtilli e mescolare di nuovo senza rompere i piccoli frutti.

In una padella antiaderente imburrata, versare qualche mestolo di composto, in base alla grandezza della padella. Far cuocere le frittelle, circa 3 minuti per lato, fino a che sono dorate e spugnose. Continuare fino a finire l’impasto. Una volta pronti, spolverizzare gli hotcakes con lo zucchero alla cannella e un po’ di scorza di limone gratuggiata e inzupparli di sciroppo d’acero. Servire con accanto il burro di sciroppo d’acero.




Mini frittatine al forno con bruscandoli, speck ed erba cipollina

Ingredienti:

1 scalogno

1 mazzetto di bruscandoli freschi, lavati ed asciugati

50 g di speck di qualità, tagliato a dadini

3 uova

100 ml di panna da cucina

50-60 g di parmigiano grattugiato

sale e pepe

erba cipollina, tagliuzzata finemente

olio evo



Tagliare a pezzetti i bruscandoli, privandoli della parte finale e farli soffriggere con lo scalogno tritato in una padella antiaderente leggermente oliata. Salare e far saltare per 4 -5 minuti. In una ciotola sbattere le uova, la panna e il parmigiano. Aggiungere l’erba cipollina, lo speck e infine i bruscandoli. Pepare e salare, ulteriormente, a piacere.

Versare il composto in stampi da crostatine lisci oppure in stampi in silicone per muffin, ben imburrati (in entrambi i casi). Cuocere in forno a 180° 20 minuti circa.


 

venerdì 29 marzo 2013

Hot Cross Buns (Trish)



Avevo chiuso lo scorso post con questo desiderio. Il desiderio di primavera. Giusto.
Beh diciamo che più che un desiderio sembra un sogno utopico, ormai. La neve scende ancora come fosse febbraio, i prati più che verdeggiare si ingrigiscono (o biancheggiano) sempre più. I miei pic-nic domenicali sembrano ancora lontani ( e quello di Pasquetta è meglio che lo dimentichi, perché, non so se mi capite, ma pranzare in prati ancora parzialmente innevati non credo sia la soluzione perfetta) ;)



mercoledì 27 marzo 2013

Cookies that seem brownies with peanut butter



Bene. Adesso basta, stop, fermi tutti. Torniamo alla vita di sempre, quella a cui sono sempre stata abituata, quella normale, quella della ragazza timida e riservata, quella che fino a poco tempo fa arrossiva quando si parlava di lei, che ora è cambiata. In meglio.

venerdì 15 marzo 2013

It’s a Guinness one.




Aspettavo questo momento da un po’. Lo avevo architettato, sapete che io le cose non le faccio quasi mai a caso, anzi diciamo pure mai ;).
Ho la tendenza ad organizzare un po’ tutto, anche questo lo ho detto più volte, ma è come se a volte sentissi la necessità di farlo, per avere o almeno provare ad aver il controllo.
Poi le cose vengono meglio, in alcuni casi è proprio così.

A volte non si sa come sarà il risultato. Può essere un successo, come un flop. Non si può prevedere, e a volte le aspettative non verranno superate o eguagliate. Io comunque come tattica, la utilizzo spesso e la applico a tante cose. Fidatevi, essere organizzati (non per forza metodici) porta buone cose, spesso.

giovedì 7 marzo 2013

Almonds flour and yogurt waffles (gluten-free)





Martina C. Presente.
Eccomi di nuovo qui, pronta (più o meno) per riprendere il ritmo di Me and food. In una settimana sono cambiate molte cose. Avete presente quando in un periodo breve di tempo succede un evento dietro l’altro e non ci si rende conto dei minuti che passano?!
Quando ci si sente leggeri, spensierati, felici. Quando si è stufi di veder solo il nero delle cose. Quando mille progetti invadono i pensieri, quando inizi ad aver voglia d’estate, di viaggi. Quando continui a canticchiare la solita canzone. Quando credi in te stessa, perché sai che le cose tu le puoi fare, lo hai visto con i tuoi occhi.

Avete capito bene quindi. Periodo positivo. Era passato del tempo, ormai non mi ricordavo nemmeno più cosa volesse dire stare bene e non pensare, ma vivere (forse anche voi ve ne sarete accorti che il tono in questo post è completamente cambiato ;)).
Tante porte si sono aperte ed è incredibile. A volte proprio nel momento meno aspettato le buone notizie si susseguono di continuo. Proprio in quel momento in cui credevi che le cose potessero andare meglio, ecco che ti si presentano le occasioni. Addirittura inizialmente sembra impossibile gestire tutto, proposte e impegni di ‘lavoro’ (sapete di cosa parlo) :) Però si sa com’è, quando si parte non ci si fermerebbe più. A questo punto non serve più sapere se sono o meno certezze, già il fatto che si siano presentate ti rincuora. Poi se diventeranno concrete sarà meglio. Intanto però ci sono.

Passando alla ricetta, che forse attirerà maggiormente la vostra attenzione, parliamo di una preparazione molto interessante. L’ho scelta intenzionalmente, perché era da tanto che volevo inaugurare questo genere di post. Arriverò subito al sodo. Sapete quanto adori i dolci, in qualsiasi situazione. Ecco, oggi però (e sarà la prima di una lunga serie) ho voluto pensare a tutti. O meglio, a molti. Questi bellissimi waffles sono senza glutine.
E’ un argomento molto delicato, non basterebbe nominarlo velocemente in un solo post. Infatti a riguardo, purtroppo c’è molta ignoranza e molte persone non sanno bene di cosa si tratti, e soprattutto non hanno la minima idea di come agire se si parla di cucina per ‘tutti’.
Per ora mi limito semplicemente a far avvicinare ognuno di voi a questo tema e sensibilizzarvi. Lo riprenderemo ancora, avremo tutto il tempo per confrontarci e parlare a proposito.
Iniziamo così da una ricetta facile e composta da ingredienti reperibili, anzi, che siamo abituati ad utilizzare sempre direi. Farina di mandorle fatta in casa (oppure acquistata, di una marca nominata nel Prontuario del Aic, mi raccomando!!), yogurt e una banana matura.
Sono la soluzione per una colazione o un brunch, tutti insieme. Sono allo stesso tempo un dolce, un po’ rustico (a me quelli finti non piacciono proprio) che si può accompagnare a sciroppo d’acero, o più semplicemente miele.
Io, anche se conosco questo mondo da molto e cucino spesso senza glutine, ho trovato questa ricetta perfetta e di elementare preparazione. E’ il punto giusto da cui partire per scoprire questa parte della cucina. Interessante, divertente, attenta.
Io direi che come inizio ci siamo, poi pian piano evolveremo il discorso.
Perché ricordo, fa bene a tutti, nessuno escluso :)


Waffles con farina di mandorle e yogurt (senza glutine)
tratta e leggermente modificata da Roost-A simple life

Ingredienti:
400 g di farina di mandorle *
1 pizzico di sale
½ cucchiaino di lievito per dolci *
1 ½ cucchiai di cannella in polvere
½ cucchiaino di noce moscata in polvere
4 uova
1 ½ cucchiai di miele
120 g di yogurt bianco al naturale
1 banana molto matura, schiacciata con una forchetta

*ingredienti da verificare nel Prontuario AIC

In una terrina mescolare tutti gli ingredienti secchi (farina di mandorle, sale, le spezie, il lievito) e  dolcificare con il miele. Aggiungere poi le uova, lo yogurt, mescolando ed infine la banana schiacciata. Incorporare bene tutti gli ingredienti per ottenere una pastella densa e corposa.
Cuocere i waffles nell’apposita piastra, leggermente imburrata, ponendo nella cialda un mestolo colmo di impasto e facendolo cuocere per circa 2 minuti.
Servire con miele, sciroppo d’acero, zucchero a velo (controllare il Prontuario) a piacere.

IMPORTANTE: la cottura del dolce varia da piastra a piastra, il valore della cottura nella ricetta è convenzionale, ma prestate attenzione al vostro attrezzo!

Note:

-          potete dolcificare il dolce con miele, come nella preparazione, ma anche sciroppo d’agave. La quantità è molto personale, nella ricetta il gusto non è eccessivamente dolce. Io l’ho apprezzato così (tenete in considerazione il ‘condimento’ che dopo va servito con i waffles) ma si può aumentare la dose.
-          le  misure che trovate nel testo sono il risultato della conversione in grammi da cups. Non è stato facile trasformare le dosi perfettamente, in realtà però parliamo di un errore di 10 g massimo, quindi sappiate gestirvi in base alla consistenza dell’impasto.
-          *parlando di dolci senza glutine è essenziale controllare ed informarsi sui prodotti utilizzati nella preparazione. Per aiutarvi, vi indico ciò che potrebbe non essere permesso nella dieta priva di glutine: farina di mandorle (io l’ho fatta a casa, tritando finemente le mandorle intere, mantenendo una forma grezza), zucchero a velo e lievito per dolci. Munitevi di Prontuario AIC, oppure fatevi aiutare da un amica/amico che hanno esperienza nell’ambito.