mercoledì 31 luglio 2013

About philosophy, Pink Floyd, gardens and moijto.



Il tempo continua a scorrere, mi scivola, scappa. Un po’ come me, che ultimamente  sembro sempre più ‘nata per correre’. Non so per cosa, non so verso cosa. Ma lo sento.
È un’esigenza interiore, che non riesco a fermare. È linfa vitale, pulsioni dell’anima.

Qualcosa sta succedendo.

Ah, e adoro perdermi. Senza trovare il perché.




Sono cambiata, come le cose attorno a me del resto. A volte fatico a riconoscermi, se mi paragono alla vecchia me, che aveva obbiettivi e aspirazioni diverse, che aveva una testa diversa, che voleva qualcosa di completamente differente (a presto, un nuovo About, che necessita assolutamente di un bel aggiornamento :)). Faceva paura, all’inizio. Non capivo. Cercavo, come ho sempre fatto, la causa. Ed è proprio nel momento in cui  ho smesso di farlo, quando ho iniziato a vivere, e basta, che ho imparato a conoscere questa nuova parte, che poi tanto sconosciuta non è, era solo nascosta, il lato oscuro che esiste in noi tutti (se non si è intuito, sono una maniaca pinkfloydiana, e Dark Side of the Moon è la mia droga musicale per eccellenza ;)).



Tornando a noi, sul pianeta Terra, sul blog, vi ho portato oggi un’idea perfetta per chi come me ama trascorrere lunghi pomeriggi e serate nel giardino di casa. Ho sempre saputo di essere fortunata, a possederne uno, in una zona in cui non ci sono zanzare killer che ronzano dappertutto, e dove si può respirare aria fresca e buona, con quella brezza che alla sera ti obbliga a coprirti con un golfino, ma che fa stare immensamente bene.



Sono solita dunque gustarmi un fresco aperitivo nel verde, con amici o anche con la mia famiglia, con o senza alcol, dipende un po’ dalle occasioni. Non sono, devo dirlo, tipo da happy hour o da cocktail, come li chiamo io, spaziali. Vado sempre sul classico, su aperitivi, per così dire, nordici.  Però il mojito, che purtroppo dalle mie parti si beve poco, è un mio punto debole. Non lo bevo spesso, tento di prepararlo a casa ma diciamo che le mie doti da barman sono molto scarse. Un po’ di giorni fa però mi è venuta una voglia immensa di menta, di fresco. Mi è tornato in mente un mojito che avrei dovuto bere, con alcune persone, in un posto preciso, ma al quale alla fine avevo deciso di rinuciare. E forse me ne sono pentita.

Fatto sta che ho deciso di lanciarmi, e provare, ma invece che preparare la bevanda, ho voluto trasformare il tutto in ghiaccioli.

Li trovavo il giusto compromesso tra la mia fervida voglia di mojito e di ghiacciolo.

Da qui dunque sono nati questi pops al mojito resi speciali dall’aggiunta dell’anguria. Semplicissimi e rinfrescanti. Sulla ricetta, c’è poco da dire. In questo caso, essendo diretti all’uso di giaccioli non usiamo lo zucchero di canna che la ricetta originale richiederebbe, poiché si scioglie con minor facilità, per questo lo sostituiamo con del miele. Per il resto, tutto regolare, e per così dire, fedele ;).

Credo sia un’idea stupenda per chi voglia gustare un aperitivo fresco in una forma diversa (ci pensavo proprio, servire dei pops come aperitivo, è divertente e diverso), stupirà i vostri ospiti. Inoltre la base del ghiacciolo rimane comunque un’ottima preparazione per un cocktail normale, in forma liquida. Che ovviamente dovrete servire fresco, e con tantissimo ghiaccio :)





Non c’è niente di più immenso, credetemi, alla sera, o di notte, dondolare sulla propria altalena, grande compagna di avventure, viaggi mentali, pianti e gioia, con il cielo limpido, stellato e un ghiacciolo del genere in mano. Espadrillas ai piedi, vestitino bianco da Forte, capelli mossi. 
E un sorriso, che non deve mancare mai. 








Ghiaccioli al mojito e anguria

per circa 8-10 ghiaccioli



Ingredienti:

600 g circa di anguria

il succo di due lime

3-4 cucchiai di miele

15 foglie di menta fresca

50 ml di rum bianco

100 ml di soda (acqua minerale molto frizzante)



Frullare la polpa di anguria fino a che diventa liquida, passarla con un colino e ricavarne perciò il succo puro. Versarlo nel bicchierone del frullatore, assieme al succo di lime e al miele. Aggiungere poi le foglie di menta lavate e frullare fino a che la menta non è ben sminuzzata.

Aggiungere il rum e la soda. Mescolare ancora.



A questo punto si può procedere in due modi.

Con il metodo classico sarà sufficiente porzionare il liquido negli stampini, inserendo lo stecco, e lasciare refrigerare per 8-10 ore ( o come siete abituati solitamente).

Con il metodo Zoku, quello che uso io dallo scorso anno, basterà seguire le istruzioni per usare il ‘macchinario’, e in 10-15 minuti il vostro ghiacciolo sarà pronto.



Note:

-          la mia versione, non è molto alcolica, il risultato è molto leggero. Ovviamente siete liberi di aumentare la dose a vostro piacere.

-          ho preferito non usare troppa soda poiché volevo che il gusto dell’anguria fosse presente. Se volete ‘allungarlo’ ulteriormente potete aggiungere dell’altra acqua.

5 commenti:

  1. ciao!!!
    anch'io li ho preparati come aperitivo, e sono stati un successone!!
    con l'anguria non ci avevo pensato: brava!
    ottime ricette in un bellissimo blog: complimenti!

    a presto!

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  2. lo berremo, lo berremo.......;)))

    z.t.

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  3. buonissimi e super rinfrescanti! E pure stra-belli, of course.........

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  4. Con il caldo che c'è...tornano buonissimi. E le foto? Sono uno spettacolo!!!!

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  5. Freschissimi. Adoro il colore dell'anguria e il contrasto sul fondo scuro è fantastico. Le foto sono bellissime!
    bacioni

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