venerdì 27 luglio 2012

Pici con ricotta, zucchine e pinoli





Oggi un post diverso, rispetto a quelli che ho pubblicato fin’ora. Di solito, parlo, scrivo e probabilmente vi annoio con tutte le mie storielle e i pensieri che mi vengono in testa quando cucino un piatto. So che è buffo, ma a me viene spontaneo, non lo faccio apposta. Io vivo il cibo, è parte di me e di conseguenza non riesco a fare a meno di parlarne e di descriverlo. Oggi però voglio essere di parola, e quindi dirò solo il necessario, almeno a parole.

mercoledì 25 luglio 2012

Strawberry lime pops (with Zoku)




Ok. Le temperature non si sono alzate, il tempo è ancora incerto, ma io non mi faccio condizionare, per quanto possibile. Avevo una voglia sfrenata di ghiaccioli, che era da molto tempo che non facevo più in casa, quindi anche se sarebbe stato meglio cucinare una bella zuppetta calda per riscaldare corpo e anima, io mi sono cimentata nella preparazione di ghiaccioli home-made, veloci da fare e divertenti. Quando ero piccolina gli stampi per ghiaccioli erano sempre un po’ ‘casual’ come dico io, poco sicuri e soprattutto poco funzionanti. Il tempo di refrigerazione superava quello che dicevano nella confezione, a volte il gelato rimaneva incastrato all’interno della forma, quindi era un po’ complicato farli, bisognava avere molta pazienza e mettere in preventivo che dopo tutto lo sforzo fatto, tutto sarebbe anche potuto non riuscire. Così, dopo aver buttato un bel po’ di stampi e aver quindi rinunciato all’idea, qualche mese fa ho scoperto un attrezzo che dopo poco ho immediatamente acquistato. Zoku, lo conoscete? (Sonia di Oggi pane e salame, domani..., poco tempo fa ha pubblicato molte idee carine). Beh, è semplicemente fantastico. Ovviamente non sono qui a pubblicizzare un prodotto del mercato, non potrei nemmeno farlo, volevo solo spiegarvi brevemente come funziona. In pratica è una vaschetta con all’interno un vaso refrigerante che in pochi minuti ti permette di fare il tuo ghiacciolo o gelato, senza dover aspettare almeno una notte intera affinchè il liquido si ghiacci. Inoltre assicura anche un’ ottima riuscita e non ci sono problemi per l’estrazione del gelato. E’ facile e veloce, non ti fa disperare e ti permette di inserire ingredienti di cui tu sai la provenienza e che tu preferisci.

In principio ero un po’ dubbiosa, credevo che fosse impossibile riuscire a fare dei bei ghiaccioli in 10 minuti, o meno. Invece è stato così. Nel mio caso avendo fatto i strati ci ha ovviamente impiegato un po’ di più. La ricetta l’ho presa direttamente da sito, per essere sicura ho voluto provare con le dosi esatte. In realtà però Zoku è proprio indirizzato a chi vuole sbizzarrirsi, provare nuovi combinazioni e nuovi gusti.

Quindi, dicevamo, la versione che ho fatto oggi (ricordo che è la prima volta che lo utilizzo) è un ghiacciolo molto estivo, dai gusti freschi e tra loro in contrasto, la fragola e il lime. Le fragole bio dell’azienda che coltivano qui nelle mie zone, erano dolcissime e buone, e si contrastavano all’aspro del lime. Io consiglio di addolcire con un po’ di zucchero il succo di lime, perché lasciato in purezza può risultare eccessivamente acido. A me è piaciuto, ma per i bambini o per chi ama il dolce va sicuramente dolcificato ulteriormente, perché lo zucchero che è presente nella purea di fragole potrebbe non bastare. Anche se era il mio primo tentativo, ho voluto provare a fare le strisce, ma niente paura, non è davvero niente di complicato. Se si segue il procedimento indicato, è facilissimo.  Ad essere sincera non saprei dire come fare la stessa cosa con gli stampi classici. Credo che la scaletta sia la stessa, ma sicuramente i tempi varieranno, saranno molto più lunghi.

Secondo me è geniale, se si vuole un dolce fresco per la merenda o per qualsiasi altra occasione, in pochissimo tempo si ha tutto pronto.
Non vedo l’ora di provare altri nuovi pops. Dolci ma anche salati, ho già in mente  moltissime idee.
Inoltre sono divertentissimi da vedere e fotografare.


Enjoy Quick PopsTM !


 


Ghiaccioli alla fragola e lime


 Ingredienti:
per 6 ghiaccioli

280 g di fragole fresche, pulite e private del picciolo
40-45 g di zucchero
la buccia di un lime
120 ml di acqua
84 gr circa di succo di lime

Tagliare le fragole a pezzetti e frullarle con il mini-piner con zucchero e scorzetta di lime. Aggiungere poi l’acqua e frullare di nuovo, fino a che il composto è liscio. Preparare il succo dai lime ( da zuccherare a piacere).

Procedimento con Zoku:

  1. Togliere il macchinario dal freezer e inserire gli stecchi appartenenti alla confezione.
  2. Versare 28 gr circa ( io un po’ di più) di purea di fragole negli stampi e lasciarlo raffreddare completamente.
  3. Quando il primo strato è pronto versare 14 gr circa di succo di lime e lasciare raffreddare anche questo completamente.
  4. Versare l’ultimo strato di purea di fragole fino alla linea di riempimento in ogni stampo e lasciare raffreddare bene, fino a che il liquido è completamente gelato.
  5. Quando sono pronti rimuoverlo con l’apposito attrezzo (Super Tool)


Note:
- non so darvi in questo caso l’esatto tempo di refrigerazione per   ogni strato, io sono andata ad occhio e controllavo sempre lo stato del liquido. Credo che comunque almeno 5-6 minuti per strato siano necessari. 
-  Nelle foto non si vede il pezzetto per le gocce, che viene chiamatoil vassoietto per le gocce , perchè non l'ho messo. Comunque consiglio di metterlo quando si mangiano i ghiaccioli.




ps. Scusate se le foto sono molte, mi piacevano tutte e non sapevo quali scegliere, allora ho deciso di metterle tutte =).

martedì 24 luglio 2012

Cake al rabarbaro e cardamomo






Quando si vive in montagna a volte capita di dimenticare che la stagione corrente, è l’estate. Ovvio, i caldi torridi, il sole fortissimo possono essere pesanti, è stato così fino a pochi giorni fa in quasi tutt’ Italia. Se però in alcune zone non si riesce a respirare causa le temperature altissime, qui è l’esatto opposto. Vi avevo già parlato della mattina freschina, delle sere in cui bisogna coprirsi, ma ieri si ha superato il limite. Ok, capisco che le temperature non possono essere alte, non lo desidererei nemmeno, ma dover mettere l’orsetto (avete presente quel genere di pile che ti fa sembrare un peluche?! A me piacciono da morire=)) alle 10.30 del mattino, dover mettere il cappuccio e proteggersi dal vento gelido, è davvero poco divertente, se si tiene presente che è ancora luglio e che il sole comunque c’è. Effettivamente, ci sono pure abituata, so che è così, è ancora successo. Il fastidio più grande però proviene dal fatto che gli sbalzi di temperatura sono repentini, e i termometri continuano a segnare temperature con differenza anche di 10°. Questo è una cosa che davvero odio, perché la cosa brutta è che il corpo ne risente, ci si sente stanchi e scombussolati nei giorni che seguono e non è sicuramente simpatica la sensazione.

Quindi in queste giornate incomprensibili ho bisogno di coccolarmi, di gustare qualcosa che possa  soddisfare il mio palato. Ho pensato che non c’era niente di meglio di un cake, che ci sta sempre, e a dire la verità era da un po’ di tempo che ne volevo cucinare uno. Devo dire inoltre che questa ricetta in particolare mi girava già da molto nella testa, volevo assolutamente provarla. Quindi domenica, passando in fretta dal mio fruttivendolo di fiducia, ho acquistato per la mia prima volta il rabarbaro. Lo conoscevo già, i miei nonni ne coltivano la pianta. In questo momento però non sarebbe stato comunque disponibile, perché probabilmente causa l’altitudine, i gambi erano ancora troppo corti. Quindi come al solito ho ben presto trovato la soluzione, e ne sono più che soddisfatta. All’inizio pensavo alla difficoltà nel curarlo, nel sapere quale parti usare e quali invece scartare. Invece, in un batter d’occhio, era già tutto pronto ed è stato più facile del previsto. Inoltre questa ricetta mi ispirava molto essendoci la presenza del cardamomo, spezia per me finora sconosciuta. Il profumo che emanava dalla confezione mi sembrava di già buonissimo, particolare. In questa torta poi con il rabarbaro ci sta d’incanto.








La ricetta è tratta dal libro di Ilona Chovancova, Cakes dolci e salati. Credo che lo conosciate, è tra i miei preferiti. Sarà che i cake mi piacciono molto, per la loro forma, per la loro consistenza. Io ho sempre trovato bellissime idee su questo volume, in questo caso ho seguito la ricetta passo passo.
Potrebbe sembrare un po’ troppo particolare, rabarbaro e cardamomo, all’inizio possono apparire qualcosa di troppo diverso fra loro. Invece alla fine il risultato del cake è quello di un buon dolcino, semplice e assolutamente equilibrato, che piacerà anche ai più diffidenti. Il rabarbaro è dolce e ha un certo retrogusto di limone, il cardamomo profuma e è presente senza però coprire o esagerare. L’impasto è morbidissimo e spugnoso, un piacere puro per la bocca. E’ davvero un dolce che merita di essere provato.

Io e la mia famiglia l’abbiamo subito apprezzato, anche troppo visto che è durato pochissimo. Inoltre è stato davvero confortante assaggiare la fetta di torta dopo le peripezie che ho dovuto subire per scattare le foto, tra l’altro che mi piacciono da morire, I’m really improving. Il freddo e il vento sicuramente non hanno migliorato la situazione, ne è però valsa davvero la pena, farei questo e altro ancora per cento volte, adoro la sensazione che si ha quando si vede lo scatto, si resta lì, e si pensa sì, finalmente è come volevo io.


tratta dal libro Cakes dolci e salati di Ilona Chovancova



Ingredienti:

180 g di farina
3 uova
170 g di zucchero
150 g di burro
2 o 3 gambi (io 3) di rabarbaro fresco
4 bacche di cardamomo
mezza bustina di lievito per dolci ( io biologico)
un pizzico di sale

Scaldare il forno a 180°. Fare sciogliere il burro e lavare le coste di rabarbaro, poi asciugarle con cura. Togliere la base e la cima dei gambi e tagliare  pezzettini la parte più rossa e dolce ( come mostrato in foto). Tagliare uno dei tre gambi a bastoncini di 3 cm che serviranno per la decorazione. Schiacciare il cardamomo in un mortaio o con un batticarne (tra 2 fogli di carte forno) e ridurlo in polvere. Sbattere le uova con lo zucchero, fino a che il composto diventa spumoso e raddoppia di volume. Poi aggiungere poco per volta la farina setacciata, il sale e il burro fuso. Unire i pezzetti di rabarbaro e il cardamomo in polvere. Incorporare infine il lievito, anch’esso setacciato. Rivestire uno stampo da plum-cake con della carta forno, in modo che ogni lato sia ben coperto. Versare l’impasto e decorare con i bastoncini di rabarbaro sulla superficie delle torta nel modo che più vi piace. Infornare e far cuocere per 50 minuti. Lasciare raffreddare completamente e poi sformare il cake.







lunedì 23 luglio 2012

Filetto di orata al cartoccio



Buongiorno, buon lunedì! E’ già (di nuovo) lunedì, ma possibile che non mi renda conto di come passa il tempo?! Sarà il blog, saranno gli impegni, i minuti scorrono veloci e me ne capacito sempre troppo tardi. Un week-end stranissimo questo appena passato. Per il tempo intendo. Sabato iniziato malissimo con bufere e tempeste, poi nel pomeriggio il sole. Domenica invece bella soleggiata all’inizio, freschina, ma nel pomeriggio peggioramenti. Dopo aver passato l’intera mattina al mercatino vintage ( prossimamente vedrete i miei meravigliosi acquisti, insomma, sempre della serie, riempiamoci la casa di posate, piatti e strofinacci =)), ci siamo goduti la natura, per quanto è stato possibile con k-way, mantelle da pioggia e quant’altro. Un tempo davvero buffo, che cambia in un battibaleno e che di conseguenza impedisce di organizzare una gita fuori porta come si deve. Sabato durante la mattinata è stato un disastro. Pioveva fortissimo, il vento soffiava e il cielo era nero, grigio e chiuso. Sono quel tipo giornate che appena svegli ci si sente di già stanchi, senza energie, senza voglia. Anche se però la casa era buia (alle ore nove del mattino senza luce non si vedeva nulla) ho comunque deciso di passare del tempo in cucina, come sempre è terapeutico.

Sicuramente la giornata non richiedeva un pranzetto con piatti freschi, anzi, viste le temperature una bella polenta sarebbe stato quello che ci voleva. In frigo però avevo alcuni filetti di orata, che avevo acquistato venerdì dal pescivendolo. Visto che non sapevo cosa fare, ho deciso che avrei cucinato quelli, almeno avrebbero sicuramente portato un po’ di allegria in tavola.

Questo secondo me è il modo più semplice, sano e facile per cucinare i filetti di pesce. Il cartoccio. Io purtroppo lo faccio ancora alla ‘vecchia maniera’, con l’alluminio. Alla fine si va sempre sul sicuro, niente da dire. Io però vorrei tanto provare con la carta fata, che credo tutti conoscerete. La sto cercando da un bel po’, ma non sono ancora riuscita a trovarla. Il procedimento è lo stesso in pratica, forse con l’utilizzo di quest’ultima i sapori si mantengono e si esaltano ancor più. Io comunque non demordo, prima o poi sono sicura che la troverò.
Io adoro questo tipo di cottura, è veloce e elementare, lo si può arricchire come meglio si crede. Devo ammetterlo, ho provato tutte le combinazioni possibili, tutte buonissime, ma ho trovato quella che preferisco in assoluto, che è quella che vi propongo oggi.

L’orata appunto come pesce, e in accompagnamento, zucchine, pomodorini, erbette aromatiche, e limone. Tutto nel cartoccio, un po’ d’olio, sale aromatizzato al limone e via. E’ il primo modo di cucinare il pesce che ho imparato. Niente di che, direte voi. A me però sembra ogni volta più una furbata , alla fine ci si può mettere quello che si vuole, quello che si ha a disposizione. Quando non si sa cosa fare, si ha del pesce e si vuole far bella figura, senza fare fatica ecco quello che ci vuole. Mi piace moltissimo il fatto di poter sentire il vero sapore del pesce, il profumo delle erbette, la consistenza morbida della verdura. Anche se è un piatto veramente light può essere gustoso, bisogna solo sapere come renderlo tale. 
Ecco, questo è quanto, che dite, vi piace l’idea?!






Filetti di orata al cartoccio

 
Ingredienti:

per 4 persone

4 filetti di orata (o altro pesce)
1 zucchina tonda media
4-5 pomodori peretta (o una manciata di pomodorini)
erbette fresche miste (io basilico, menta, dragoncello, finocchietto selvatico, origano, maggiorana, timo limonato, timo)
scorza di mezzo limone in scaglie
olio evo
sale alle erbe aromatizzato al limone (o normale)

Tagliare le zucchine a dadini, fare ugualmente per i pomodori. Togliere a questi ultimi la polpa e i semini, facendoli sgocciolare. Pulire i filetti, lavandoli sotto l’acqua. Asciugarli poi con carta assorbente. Controllare se ci sono ancora delle spine al centro, e eventualmente toglierle con le pinzette apposite. Tritare finemente l’erbette, lavate e asciugate in precedenza. Tritare anche la scorzetta. Tagliare 4 fogli di carta stagnola di media grandezza. Iniziare a fare i cartocci. Prendere quindi un foglio d’alluminio e ungerlo leggermente con dell’olio. Posizionare poi il filetto e salarlo in superficie. Aggiungere poi un po’ di dadini di zucchina, qualcuno di pomodoro e irrorare con un filo d’olio. Aggiungere una spolverata di erbette e poi un po’ di scorzetta di limone. Fare ancora un giro d’olio e infine chiudere il cartoccio a mo’ di caramella. Procedere in questo modo con il resto dei filetti. Ungere con pochissimo olio la teglia che avete deciso di utilizzare e inserirci i cartocci una volta pronti. Infornare a 200° e cuocere per 20- 25 minuti.




Buon inizio di settimana!


sabato 21 luglio 2012

Biscotti gelato. Per tornare un po' bambina.




Quando ero piccola assieme agli amichetti del vicinato si andava ogni giorno dopo pranzo, o più tardi per la merenda a prendere il gelato. Era sempre una gioia, un momento speciale, che si attendeva con impazienza. Ovviamente tutti avevamo il gusto del cuore, il gelato che più ci attirava. Quando il caldo era troppo si andava di ghiaccioli, ovvio. Quando c’era più tempo, si andava in centro, e si prendeva quello sciolto in palline. Quando però i minuti erano contati perché bisognava tornare immediatamente a giocare andavamo sempre al bar del campo sportivo, vicinissimo al nostro rione. Ad essere sincera a me non piaceva molto, non trovavo mai il tipo di gelato adatto, e poi erano confezionati. Ancora adesso non li mangio, non so perché ma non li ho mai presi volentieri. In quelle occasioni però non potevo tirarmi indietro. Non potevo fare la ‘difficile’, quella snobbetta, che no, il gelato confezionato non lo mangia. Quindi, controvoglia e ordinando per ultima, sceglievo sempre il biscotto gelato, l’unico che in qualche modo riuscivo a mangiare interamente. Diciamo che mi piaceva il fatto che fosse bi-gusto, cioccolato e vaniglia, i miei preferiti allora. Poi c’era il biscotto, che aveva sempre un barzelletta sopra, a mo’ di fumetto. Anche se erano i solito motti, quelli scemi, che fanno ridere solo i bambini. A  me però piaceva.

Per molto tempo poi ho lasciato perdere l’idea, sono cresciuta, di quel gelato non s’è più vista traccia. Poi però qualche tempo fa, ho trovato una ricetta. La rivista è Sale & Pepe Kids, la conoscete? Beh, non è da molto che la si trova in edicola, è bimestrale credo o comunque viene pubblicata ogni stagione. So che inizierete a ridere, so che sarò ridicola, e anche se il giornale è dedicato alle mamme che vogliono cucinare con i figli, io prendo sempre molti spunti. In particolare, un giorno, sfogliandolo con più attenzione, ho visto la mitica ricetta per fare dei biscotti gelato casalinghi. Non ho esitato molto, mi sono subito ripromessa che l’avrei fatta al più presto.

Diciamo che io l’ho rivisitata abbastanza e ho modificato qualche procedimento. Desideravo riuscire a fare il biscotto bi-color, ma sarà che non sono una pasticciera, sarà che non ho moltissima manualità nei dolci, ho pensato di farli di un gusto unico, alternando cioccolato e vaniglia. In sé la preparazione è davvero elementare. Bisogna semplicemente preparare dei biscotti e poi con cautela riempirli di gelato. Ammetto che il mio risultato è molto casalingo, e genuino. La foto del giornale come il solito rappresentava un biscotto perfetto. Il gelato era posizionato perfettamente, come se fosse finto, fatto da una macchina. I miei, lo si può vedere, sono l’opposto. A me però piacciono di più, sono più simpatici e soprattutto si vede che è stata una mano a fare il tutto. La base del biscotto è piuttosto semplice aromatizzata al limone, così buona che la si mangia tranquillamente da sola. Per il ripieno, come ho già detto, io ho scelto i gusti che preferivo da piccina, ma se ne possono usare anche altri, possibilmente, anzi è meglio, quelli crema.

Ho voluto fare questa ricetta per ricordare i vecchi tempi, quelli spensierati e leggeri, che si vivevano in allegria e gioia. Sono un po’ nostalgica questi giorni? Può darsi. A volte però è come se sentissi il bisogno di ricordare alcune tradizioni, alcuni momenti vissuti. Anche se è difficile, cerco di pensarci senza nostalgia, ma con felicità. Come diceva Orazio, non si deve rimpiangere il passato, ma ricordarlo per stare bene.  Non c’è niente di male nel fare qualcosa che si era soliti fare da bambini. Alla fine è un modo per rendersi conto, come si è stati fortunati, come bello è stato trascorrere quei momenti, riviverli in un certo senso, con altri pensieri e altri occhi. 




 
Biscotti gelato casalinghi

tratta e modificata da Sale e Pepe Kids, giugno 2012


Ingredienti:

per 4- 5 biscottoni

125 g di farina + quella per la lavorazione
75 g di burro morbido
50 g di zucchero a velo
1 tuorlo
la scorza grattugiata si un piccolo limone bio
400 g circa di gelato (io cioccolato e vaniglia)

Lavorare rapidamente la farina con li burro morbido, il tuorlo, lo zucchero a velo e la scorza di limone. Formare una palla, coprirla con della pellicola e farla riposare in frigo per un’ora.
Stendere poi sul piano di lavoro infarinato leggermente la palla, con uno spessore abbastanza sottile. Con una rotella ondulata ritagliare 8 grossi biscotti rettangolari di circa 6 cm per 8. Usare uno stampo apposito se lo possedete. Decorarli a piacere ( io ho bucherellato la superficie con la punto di uno spiedino, a mo’ di oro saiwa).  Allineare i biscotti su una placca da forno rivestita con carte oleata e cuoceteli per circa 10 minuti a 180°. Lasciare raffreddare su una gratella.
Con una spatola prendere un po’ di gelato e aiutandosi con una formina dalla forma quadrata riempire un biscotto, togliere la formina e premere leggermente con l’altro biscotto per formare una sorta di sandwich (tecnica inventata da me, modestamente =) hihi). Mettere immediatamente in freezer fino al momento di servire o comunque per minimo ¾ d’ora.


Secondo me va bene anche prepararli il giorno prima, così saranno belli sodi e il gelato non si scioglierà con troppa velocità!


ps. Scusate se in foto i biscotti sono un po’ con il gelato sciolto. E’ vero, rendono l’idea e sono pure belle secondo me (seconda in particolare), ma con questo caldo non ho saputo fare altrimenti!=)






Buon week end a tutti! =)

venerdì 20 luglio 2012

It’s about a simple flower bunch… or better, a zucchini flowers posy





Ieri mattina ero piuttosto impegnata. Appena aver fatto il mio giro di blog e aver postato la mia ricettina, invece che rimanere tranquilla in pigiama a sfogliare le mie riviste o comunque a prepararmi con più calma, ho dovuto subito andare a vestirmi, pronta per ricevere una mia ospite di affari, diciamo così. Bene, ne è valsa la pena effettivamente, la mia trattativa si è conclusa, tutti ne sono usciti soddisfatti e io finalmente potevo concentrarmi su che cosa preparare per pranzo. Che ore sono? Bel problema, 12.03. Non sapevo cosa fare, nemmeno cosa avevo in frigo. ‘Perfetto, e ora che si fa?’ dicevo tra me e me. Mentre stavo pensando e considerando il da farsi, vedo arrivare mia madre, raggiante e con un espressione soddisfatta. Fin da subito avevo notato un bel sorriso dipinto sul suo viso, poi però ho abbassato lo sguardo. Teneva in mano un bel mazzolino di fiori di zucchina, mi guarda e già era detto tutto! Io e mia madre siamo telepatiche, ormai è risaputo. Basta un’occhiata e tutto si capisce. Così è successo oggi, senza tanti giri di parole il pranzo era deciso, senza dubbi o perplessità.

Uova fresche del mercatino contadino+ zucchine dell’orto di casa +nuovi fiori di zucchina bio,=frittata! Facile no?! Comunque a parte gli scherzi, abbiamo optato immediatamente per delle frittatine monoporzione, belline e simpatiche, perfette per il nostro pasto. Infatti era effettivamente da un po’ di tempo che non cucinavo una bella frittata, questa era sicuramente un’occasione da sfruttare. Infatti se ben ricordate qualche giorno fa si era già parlato di fiori di zucchina, al forno però. Stavolta volevo che si sentisse bene il loro sapore delicato, volevo assaporare il loro vero gusto. Credo infatti che sarebbe stato un peccato usarli in altro modo, sono fiori che abbiamo preso al mercato bio del paese, che vende prodotti coltivati qui, sulle nostre montagne e la cosa mi rende particolarmente orgogliosa.

Parlando velocemente della frittata. E’ di semplice preparazione, come ogni frittata del resto. Le zucchine servono a dare sostanza, i fiori la rendono delicata, ah quasi dimenticavo. La maggiorana. Non so se l’avete capito, ma sicuramente l’avete potuto intuire: adoro le erbette fresche. Un po’ di tempo fa ho riservato una piccola parte dell’orto esclusivamente alle erbe aromatiche. Mi rende davvero felice questo. Cercare al bisogno la fragranza giusta, ma anche semplicemente passeggiare ogni tanto ai bordi dell’orticello e respirare a pieni polmoni tutto il loro profumo. La maggiorana è tra le mie preferite, in questa ricetta ci sta d’incanto. Profuma il boccone, pur rispettando la delicatezza del piatto. Eccezionale.

ps. un piccolo consiglio: avete presente il panino con la frittata? ecco, provatela con questa versione, è davvero troppo, troppo buono! =)





 



Frittatine con zucchine, fiori di zucchina e maggiorana

 
Ingredienti:

per 4-5 frittatine

5 uova
10 fiori si zucchina
una zucchina
metà cipolla (anche scalogno)
un ciuffetto di maggiorana fresca
un cucchiaio di grana gratuggiato (io trentino)
sale
olio evo

Pulire i fiori di zucchina, tagliandone l’estremità e facendo uscire il pistillo. Aprirli e pulire con dello scottex la polverina gialla. Tagliare a rondelle le zucchine e passarle velocemente in padella con un filo d’olio, la cipolla tritata e del sale. Farle appassire leggermente. Togliere le zucchine una volta pronte e nella stessa padella passare 1-2 minuti i fiori si zucchina tagliati a listarelle. Sbattere le uova in una ciotola aggiungere poi le zucchine e i fiori. Salare e infine aggiungere la maggiorana tritata finemente al coltello, poi il grana gratuggiato. Preparare una padella piccolina (io da pancake) con un po’ d’olio e una volta pronta, versare parte del composto. Far cuocere il lato e poi aiutandosi con un piatto rivoltarla e farla cuocere anche dall’altra parte. Procedere fino ad esaurimento del composto. Servire e rifinire con qualche fogliolina di maggiorana.



giovedì 19 luglio 2012

Macedonia di pesche, melone, menta e coulis di lamponi




Ok. Avviso già da subito che questa non è propriamente una ricetta. In effetti avevo dei dubbi se pubblicarla o meno, avevo paura fosse un po’ scontata. Il problema non è la voglia, quella in cucina non manca mai. Il fatto è che le giornate qui sono fantastiche, il sole splende da mattina a sera, il cielo azzurrissimo. Io non riesco proprio a restare chiusa in casa, sento il bisogno di uscire, respirare aria fresca,  camminare, passare i pomeriggi nel bosco, sfogarsi e fare fatica, scaricare le negatività. Quindi come dicevo in precedenza il tempo che passo in cucina non è molto. Se ben ricordate anche nei giorni precedenti i piatti erano all’insegna della freschezza e quello di oggi non è da meno.

Stiamo parlando infatti di una macedonia o insalata di frutta, come dir si voglia. Non c’è niente di meglio di una bella macedonia fresca e ricca in estate, non può assolutamente mancare. Inoltre sono particolarmente legata a questa ricetta, perché mi ricorda i pranzi estivi che facevamo quando ero piccola. Questa è una ricetta di mia madre, ma che ben prima apparteneva a mia nonna. E’ una versione che io ho visto e mangiato davvero molte volte, ma che non ha mai stufato. Io ovviamente c’ho voluto metter il mio zampino e ho quindi modificato un pochino la ricetta originale.  E’ diversa dalle solite macedonie, diciamo che è composta da frutta specifica e non mista ed è in un certo senso un po’ ricercata.
Non fraintendete, non è niente di strano, ma la preparazione è un po’ diversa rispetto al solito. In particolare questa differisce nel condimento. Invece che il solito succo di limone e zucchero, viene accompagnata alla frutta un delizioso coulis di lamponi,  che credo tutti conosciate. In realtà è più difficile il nome che la vera sostanza. Infatti mia madre la faceva da sempre, senza però sapere come si chiamasse, e quando le ho fatto notare che il nome era coulis, lei mi ha guardato senza capire, dicendo che io potevo chiamarla come più mi piaceva =). In qualsiasi caso per coulis si intende una sorta di salsa, e nel nostro caso, il risultato è vellutato e cremoso perché viene filtrata con un colino, togliendo così i semini, che effettivamente sono fastidiosi.

Quindi abbiamo pesche a spicchi, palline di melone ( la mia modifica), foglioline di menta e appunto il nostro coulis. E’ una preparazione molto semplice e veloce, che però fa restare tutti a bocca aperta. Pur rimanendo infatti una macedonia, può essere considerato allo stesso tempo un vero dolce. A fine pasto è il massimo, addolcisce il palato, ma non appesantisce. Io l’ho sempre apprezzato anche come merenda, è perfetto se si hanno ospiti per un pomeriggio insieme oppure per una serata, in giardino, e la padrona di casa non ha tempo per preparare altro.
Dopotutto, avendoci riflettuto, non è poi così banale, ci tenevo comunque a postarlo. Alla fine non so dirvi se è una ricetta, però è sicuramente un’idea, dedicata a tutti gli amanti della frutta.  




Macedonia di pesche, melone, menta e coulis di lamponi

Ingredienti:

5 pesche noci gialle o bianche ( una per persona)
metà melone
foglie da menta

per il coulis di lamponi
2 cestini di lamponi
3-4 cucchiai di succo di limone
3 cucchiai di zucchero (di più se lo desiderate molto dolce)

Preparare per prima cosa il coulis. Mettere nel bicchierone del mini-piner i lamponi con il succo di limone e lo zucchero. Frullare tutto e assaggiare. Se è troppo acido, in questo caso aggiungere altro zucchero. Mettere da parte. Tagliare a spicchi le pesche e ricavare delle palline con lo scavino dal melone. Porre la frutta in una ciotola capiente. Mettere qualche foglia di menta nella frutta e versare il coulis di lamponi. Al momento di servire mescolare bene il tutto. Servire in ciotoline.




mercoledì 18 luglio 2012

Crema fredda di piselli con gamberi al basilico





Oggi finalmente il sole, quello caldo, quello estivo. La mattina è ancora molto fresco, ma sulle ore del pranzo si sta bene. Questi giorni mi avevano messo un po’ ko, avevo poca energia, ero fiacca. Invece da quando le temperature si sono rialzate ho una grande carica e sono tornata nel pieno delle forze. In estate l’esigenza di stare all’aria aperta è fortissima, di scaldarsi il corpo e di respirare aria buona. Una bella camminata rigenerante, svegliarsi presto la mattina, perché si sa, ha l’oro in bocca. Bere un bella bibita fresca in giardino, sulla sdraio, a cercare di acchiappare più sole possibile. Leggere un bel libro, di quelli che ti fanno sentire leggera. Sentire la sensazione di essere libera, senza pensieri, senza limiti, senza stress. Questa per me è l’estate. Godersi le belle giornate, le sere con gli amici, contemplare il paesaggio, stare bene con sé stessi.

Ci sono dei piatti che a me ricordano sempre questa splendida stagione. Gli ingredienti leggeri e freschi, colorati e deliziosi. Era da un bel po’ di tempo che volevo provare una zuppetta fredda, ma non avevo mai trovato l’ispirazione. Ne avevo viste molte, in particolare su un libro di Trish Deseine, che comunque prima o poi voglio provare. Devo ammettere che non sono una vera e propria amante delle zuppe, ma da qualche anno sto iniziando ad apprezzarle. Infatti quando ero più piccola le trovavo insulse, senza carattere, facevo davvero fatica a mangiarle. Invece con il tempo ho avuto modo di scoprire come possono essere saporite e buone, rimanendo un piatto molto salutare. Solitamente le servivo sempre calde, anche in estate. L’idea però di mangiare una vellutata rovente mi sembrava da sempre più adatta all’inverno. Quindi, non volendo rinunciare a cucinarle ho trovato la vera soluzione, servirle fredde.

Quella di oggi è davvero squisita. Di base molto semplice, ma arricchita dai gamberi, che la rendono un pasto completo. Una crema di piselli, leggera e saporita, con in superficie pezzettini di gamberi profumati al basilico. Ricordate l’emulsione di ieri? Ecco, avendone fatta un po’ di più, ho semplicemente aggiunto ulteriore olio, rendendolo così un classico olio al basilico, che ha aromatizzato sia il pesce che la vellutata. Devo dire che a malincuore ho dovuto usare i pisellini surgelati. Infatti tendo a evitare i prodotti surgelati, più che altro per una questione di abitudine. Con qualche prodotto però riesco a chiudere un occhio, e in questo caso dovevo per forza adeguarmi. Ne è valsa la pena però, il risultato è stato davvero  ottimo. La passatina un po’ grezza si sposa perfettamente con il pesce, ed è piacevole comunque al palato. Un bella scoperta e soprattutto un piatto elementare da preparare, ma di grande effetto. E’ un’idea simpatica anche per un antipasto diverso, servito in porzioni più ridotte ovviamente. Massimo risultato con il minimo sforzo, cosa volere di più?! 





 
Crema fredda di piselli con gamberi al basilico


Ingredienti:

per 2-3 persone

450 g di piselli surgelati
9 gamberi
350 g di brodo vegetale
mezza cipolla
olio evo
olio al basilico
foglioline di basilico fresco
sale

Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una casseruola con un po’ di olio evo. Unire i piselli ancora surgelati. Irrorarli subito con il brodo vegetale bollente e cuocere per circa 15-20 minuti. Se il brodo tende ad asciugarsi troppo, aggiungere dell’acqua. Aggiustare di sale. Passare i piselli con la loro acqua di cottura nel passaverdure munito di disco fine. Fare raffreddare e porre la crema in frigo. Sgusciare il pesce, staccando la testa e togliendo il carapace, lavarlo poi sotto l’acqua molto velocemente e asciugarlo con della carta assorbente. Tagliare i gamberi in 2-3 pezzetti e farli dorare in padella con qualche goccia di olio al basilico e quasi a fine cottura salare leggermente. Servire la crema, controllando che non sia troppo fredda, ma quasi  a temperatura ambiente. Ponete al centro qualche tocchetto di gambero, un filo di olio al basilico e infine completate con qualche foglia di basilico. 




Buona giornata a tutti!



martedì 17 luglio 2012

Carpaccio di zucchine, bufala e emulsione al basilico






Le temperature sono fresche, c’è il sole ma il vento è gelido. La sera bisogna davvero vestirsi se si vuole stare fuori, ci vuole un bel pile caldo che copra per bene, e una buona tisana calda ci sta davvero. Lo sbalzo eccessivo di temperatura di questi giorni (faccio presente che la sera ci sono 14°, la mattina 7°), mi ha creato un po' di inapettenza. Nonostante non sia caldo però avevo voglia di qualcosa di fresco, un pranzo veloce e visto che non ero nel pieno delle mie energie qualcosa che non impiegasse grandi sforzi. Niente forno, non ne ho voglia. Quindi? Piatto freddo: sì buona idea.  Con pochi ingredienti volevo creare un qualcosa di semplice, ma che potesse comporre il mio pasto. Nel frigo avevo zucchine tonde e un bella bufala campana appena acquistata. Perfetto, niente di meglio! Una non-ricetta che non necessita di nessuna forma di calore, fornelli compresi, facilissima ma molto gourmand. Avevo sentito parlare mia madre di un carpaccio di zucchine, e l’idea mi aveva da subito ispirato. Non l’avevo mai provato ad essere sincera, ma la trovavo un' idea fantastica. Ovviamente io ho voluto renderla mia, personalizzarla con alcuni dei miei ingredienti preferiti. Davvero un piatto elementare, ma che mi ha saziato, anche se in realtà non è che sia poi così ricco.

Quindi dicevamo un carpaccio di zucchine, con cubetti di bufala campana e un emulsione al basilico, un po’ di sale e il piatto e pronto. L’emulsione non è né un olio al basilico oppure un pesto, è per così dire una via di mezzo. Questo piatto può essere considerato un antipasto, un piatto unico oppure anche un contorno. Io l’ho davvero apprezzato, tanto che ne ho mangiato doppia porzione, l'appetito sembra momentaneamente tornato. All’inizio credevo che la zucchina cruda rendesse il tutto leggermente immangiabile, invece se dolce, tagliata a dovere e con cura, è davvero un ottimo pasto.

Sono di poche parole oggi, e vi chiederete il perché. A dire la verità non so rispondervi. Non è perché non ho voglia, non perché non so cosa dire, ma oggi sentivo che era giusto fare così. Forse è meglio in questo modo, forse dovrò smetterla di scrivere “temi” lunghi ed eterni come mi dicono a casa. Chi lo sa! Voi che versione preferite? Ermetica e coincisa oppure più lunga e precisa nei minimi dettagli? Vi dirò che a me piacciono entrambe, e che a seconda delle occasioni bisogna utilizzare l’una o l’altra.
Come sempre vi lascio con le foto, che parlano come al solito più di tutto. Tra l’altro sono soddisfatta anche di quelle, falsa modestia direte, beh, qualche volta bisogna anche credere in sé stessi no? Che dite?!

ps. alla faccia dell’ermetica, ok, scrivere è più forte di me, non ci posso fare niente…hihi=)!



 
Carpaccio di zucchine, bufala e emulsione al basilico



Ingredienti:

per 3-4 persone

2-3 zucchine tonde abbastanza piccole e sode
250 g circa di mozzarella di bufala fresca
8 cucchiai d’olio evo
10-15 foglie di basilico
sale

Tagliare per prima cosa la mozzarella a pezzetti e farla sgocciolare per almeno mezz’ora in uno scolapasta in modo che fuoriesca il latte. Preparare l’emulsione mettendo il basilico fresco nel bicchiere del mini-piner, aggiungere l’olio e frullare, fino a che l’olio diventa denso, verde e il basilico è tritato. Una volta pronta mettere in frigo. Nel frattempo tagliare le zucchine a fette molto fini e regolari, disporle su un piatto da portata. Aggiungere dopo il tempo necessario la mozzarella, distribuendola sopra la verdura. Salate leggermente e irrorate il piatto con l’emulsione. Decorate infine con altre foglioline di basilico.




lunedì 16 luglio 2012

Torta soffice ai mirtilli e lamponi





Così inizia un’altra settimana, mamma mia come passa in fretta il tempo, se penso che è già la terza dall’aperutra di Me and food.
Questa in particolare parte con un buon dolce, che ho gustato durante il week end con la mia famiglia. E’ stato un fine settimana abbastanza pesante, il tempo piovoso e con tanto vento, ma alla fine, domenica nel pomeriggio il sole è tornato, il cielo è di nuovo diventato azzurro, anche se non assicura nulla di stabile. Una domenica di quelle un po’ casalinghe, passate a sfogliare vecchi album di fotografie, a commentare le mode degli anni 70 e 80, che a me sembrano quasi remoti, ma bellissimi. Provare occhiali da sole vintage, e poi pensare che alla fine sono all’ultima moda, che potresti pure indossarli tranquillamente. Cercare un dolce che ti coccoli, semplice e casalingo. Una torta, ecco. Un bella torta, di quelle alte ma genuine, senza creme, panna o altro. Il dolce della domenica a casa mia è quasi un rito. Mia madre infatti ci ha sempre abituati in questo modo a casa. Durante la settimana pochi dolci, ma uno sempre pronto per il week-end. Potrei quasi aprire una rubrica a proposito, chissà forse prima o poi lo farò. Comunque è un’abitudine che ho sempre amato, condividere con i propri cari una bella fetta di torta, fa domenica, fa casa. Il fisico che si rilassa, assieme alla mente, i problemi o le preoccupazioni scivolano via, ci si gode ogni momento, in tranquillità e serenità. Si sta insieme, ad ogni pasto, ci si racconta un po’ di novità. Si organizza una bella colazione, come all’hotel dicevo da piccola, ci si veste con calma, senza fretta. Si assapora la bellezza di non avere orari, di poter decidere come passare al meglio il tempo. Nella mia famiglia lo abbiamo sempre vissuto come un giorno di festa, e abbiamo sempre cercato di renderlo tale.

La torta di cui parliamo oggi è davvero semplice, soffice e spugnosa, con l’aggiunta della frutta fresca, che secondo me in estate è il top. Infatti è un dolce perfetto per ogni momento: colazione, merenda o fine pasto. Non pesante anche se effettivamente poco light, zuccherino, un vero piacere per la bocca. Ho scelto di aggiungere all’impasto i mirtilli, che in cottura formano quasi una marmellata, una bontà. In questa ricetta poi adoro il fatto che si possono assaporare le diverse consistenze della frutta, che viene posta anche sulla superficie, fresca. Dai colori decisi, una preparazione facile, che però fa la sua figura. Si può variare il tipo di frutta, è davvero una ricetta versatile. Una spolverata di zucchero a velo, qualche lampone e mirtillo qua e là ed è fatta. L’unico problema? Che finisce troppo velocemente. Spesso non riesce a durare per l’intero fine settimana. Una fettina a merenda, una a colazione, un quarto agli ospiti dell' ultimo minuto. Questo però è il bello: vedere come è splendido condividere queste piccole cose, che rendono le giornate speciali, ogni volta di più. 






 



Torta soffice ai mirtilli e lamponi

Ingredienti:

200 g di farina
100 g di maizena
4 uova
200 g di zucchero
100 g di burro
1 bustina di lievito per dolci ( io biologico)
200 g di lamponi
300 g di mirtilli
zucchero a velo

Preriscaldare il forno a 180°. Fate sciogliere il burro e nel frattempo mondate la frutta. Montate le uova con lo zucchero, fino a che diventa un composto chiaro, morbido e spumoso. Incorporare la farina e la maizena setacciate precedentemente. Unire infine il lievito (io setaccio pure questo). Versare il composto in una teglia tonda di circa 22 cm, imburrata e infarinata (oppure rivestita di carta forno). Asciugare con della carta assorbente la frutta molto delicatamente, facendo attenzione che non si spappoli. Prendere metà dei mirtilli e infarinateli velocemente. Cospargerli poi sulla superficie della torta e infornare. Cuocere per 30-40 minuti, controllando a fine cottura con uno stecchino. Lasciate raffreddare e impiattare.  Spolverare la torta con dello zucchero a velo. Distribuire poi i lamponi al centro e i restanti mirtilli intorno, formando un cerchio.

Probabilmente avanzerà della frutta perché non servirà a coprire tutta la superficie, ma non è un problema, servitela insieme alla torta quando la tagliate a fetta, è carino e simpatico.






sabato 14 luglio 2012

Tante parole e uno smoothie.






Chi mi segue avrà sicuramente capito che la mia passione per il cibo va di pari passo con quella per la fotografia. Quest'ultima effettivamente è più recente, ma non per questo meno forte. Anzi. Ultimamente sto maturando sempre più interesse verso la food photography. A volte metto addirittura la foto al primo posto, poi la ricetta. Io credo che le foto parlino, esprimano emozioni e pensieri. Il cibo viene descritto e rappresentato attraverso una foto, e io cerco di concentrarmi proprio su questo. Non so se vi è mai capitato di passare ore e ore a sfogliare gli album di blogger come Katie Quinn Davies, pensare come riesca a scattare certi momenti, attimi, oggetti. Seguire Helene Dujardine e Aran Doyaga, pensare che questo è ciò che nella vita tu vorresti fare. Capisci che in alcune cose bisogna avere pazienza, tanta pazienza. Che sei giovane, e che c’è tempo. Che tutti non sono nati fenomeni, ma che si impara pian piano. Con perseveranza e convinzione, i risultati si possono ottenere. Che quel mal di schiena causato dalla posizione poco salutare assunta per scattare la foto dall’alto, è servita a qualcosa. Che le ginocchia doloranti a forza di alzarsi, inginocchiarsi e poi rialzarsi ti hanno fatto capire come funziona. Che acquistare miriade di piattini, bicchieri, posate e andare alla pazza ricerca di oggetti vintage è necessaria per creare sempre nuovi set. Che dopotutto le tue foto non sono poi così male, ovviamente che puoi fare di meglio, ma che dovrai aspettare, perché nulla viene senza fatica, sudore e sconfitte. Che forse a volte ci si deve anche accontentare, provare e capire che non sempre va come vorresti tu. L’importante è avere passione, e se c’è quella, prima o poi qualcosa succederà. Sapere che tutti sono partiti dal basso, e poi, se era scritto nel loro destino, sono arrivati più in alto. Che comunque arriverà il tuo momento, che  il libro Plate to Pixel lo devi acquistare assolutamente, che ti mancano ancora le cannucce a righe rosse e bianche. Che forse un trepiede ti servirebbe proprio, e che presto devi organizzarti uno studio fotografico casalingo. Che forse a volte sei troppo ambiziosa e pretenziosa, che nella vita bisogna apprezzare le cose semplici e fatte con il cuore. Che parli troppo, che forse dovresti essere più ermetica. Lasciare casa tua e partire, senza pensare a quello che gli altri vogliono da te. Frequentare un corso, uno di quelli veri, in inglese. Mettere da parte del denaro per viaggiare, comprare un obiettivo nuovo. Avere gli occhi stanchi, stufi di stare davanti allo schermo del pc, fissi ad aspettare che venga l’illuminazione. Sperare che il brutto tempo passi in fretta, che altrimenti come fai a fare le foto, che ti devi organizzare in qualunque caso, che devi farcela, che puoi farcela. Che non puoi ossessionare te e gli altri per la luce, perché ti tengano l’ombrellone che filtri l’eccessiva luminosità dei raggi del sole, che ti aspettino prima di consumare il proprio pasto perché devi fotografarlo. E’ ora di arrangiarsi, prendersi le proprie responsabilità, capire qual è il tuo stile. Testare, sbagliare, indovinare, fa tutto parte del gioco. Capire che forse il telo bianco lo potevi mettere prima, che non ci voleva molto. Che hai una famiglia meravigliosa, anche se lo sapevi già. Che tuo padre ha perso tempo nel prepararti le assi di legna come le vuoi tu, che lo fa perché ci tiene a te, perché crede in te. Che la zia ti regala i cucchiaini che usano le più famose food blogger del mondo, che ti vuole supportare, che ti dice che è fiera di te. Questo è quello che voglio, ciò che mi rende felice, combattiva, forte e decisa. Ciò che mi renderà una persona matura, pronta alla vita, quella vera. 


 
 A differenza di altre volte, non descriverò la ricetta nei minimi dettagli. Vi dico solo che è uno smoothie, di quelli energetici e dolci, che ti soddisfano in questi pomeriggi uggiosi e piovosi, almeno qui da me. Kiwi, banana e succo di mela, l’immancabile ghiaccio, sempre pronto nel mini-freezer di casa.

Voglio che siano le foto a parlare, a lasciare a bocca aperta oppure a lasciare indifferenti. Sono loro le vere protagoniste della mia avventura. Desidero che esse diventino tali. 

 Buon week end a tutti, a presto.









Smoothie kiwi-banana-succo di mela

ingredienti:

per un bicchiere alto e grande, o per più bicchieri se piccoli

½ banana
2 kiwi (un po’ maturi)
10 cl di succo di mela
qualche cubetto di ghiaccio

Sbucciare la banana e i kiwi, tagliarli a pezzetti e metterli nel bicchiere del frullatore. Aggiungere il ghiaccio e il succo. Frullare tutto per bene. Versare in un bicchiere e servire subito.