venerdì 31 gennaio 2014

Buchteln in Paris :)



A volte capita di fermarsi.

Di interrompere quel ritmo frenetico, metodico, vincolato e programmato della realtà.

Quello che era scritto, confermato, riservato.

Quello mascherato, un po' ostentato, condiviso.



venerdì 17 gennaio 2014

Chocolate beet cake. Finally.



Il momento giusto. Quello in cui tutto coincide, ha senso, si compie. Quello che aspettavi, da tempo. Che a volte avevi immaginato (non troppo, per non rovinare la sorpresa). Quello che arriva quando non lo pensavi, che ti sorprende. Che ti fa sorridere, capire.


lunedì 13 gennaio 2014

3 ingredients, 2 recipes :)



Questo è un esperimento, direi un doppio esperimento.

Da una parte una nuova tipologia di post (come sapete siamo in fase di cambiamenti, sperimentazione e mille nuove idee mi frullano in testa :) ). Dall'altra parlo di una modifica nella struttura del post, che non so come prenderete, ma che io voglio provare ad inserire (almeno in una parte delle pubblicazioni). Per una serie di motivi in realtà, che forse un giorno vi racconterò. Non so se a voi (italiani) piacerà o meno, ma sono certa mi “aiuterà” ad accorciare i mie lunghi monologhi abituali ;), cosa che so apprezzerete ;).



Dopo tempo (come sapete tutti i trend e le mode culinarie del momento da me arrivano dopo minimo un anno), ho finalmente trovato le carote viola, che sognavo da molto e che a dire la verità avevo dimenticato, rinunciando all'idea di utilizzarle almeno una volta. Se ricordate, fino a qualche anno fa erano diventate un vero must, come i pomodori gialli e arancioni del resto. Quindi, oltre ad essere in ritardo e immensamente controtendenza (lo sapete che per me non è mai stato un problema questo, anzi), vi presento “3 ingredients, 2 recipes”, ovvero due modi diversi per cucinare tre medesimi ingredienti.

A questo punto ci sarà chi tra voi riderà (a crepapelle), chi chiuderà il post e scapperà da Maf e chi invece (almeno spero che ci sia qualcuno ;) ) troverà quest'idea simpatica e diversa dal solito.



Per iniziare (in realtà non so se riuscirò a crearne molti altri di questi) ho scelto tre ingredienti super basici e sani: le carote viola, la mela e lo zenzero fresco. I due modi per cucinarli? Il primo è a freddo, una centrifuga (appunto la più banale in circolazione, carota-mela-zenzero) classica, semplicemente ottenuta dallo spremere i tre ingredienti. Il secondo modo è una zuppetta, anch'essa molto facile da preparare, con alla base i soliti tre protagonisti.





In realtà non è nulla di che, le ricette/non-ricette sono davvero disarmanti, però credo che l'idea di base sia divertente. Assomiglia un po' a questa, solo che questa volta gli ingredienti in comune sono di più, e le preparazioni sono completamente diverse.



Sarà per il colore (in questo periodo mi diverto a giocarci, oltre che è risaputo che è sano cucinare “colorando” i piatti) che mi fa letteralmente impazzire, sarà perchè sono salutari ma non tristi - anche se quest'anno devo dire che ho risparmiato il mio fisico dalle solite abbuffate festive- ma mi piacciono entrambe da impazzire.





La centrifuga alla mattina è la soluzione per iniziare con energia la giornata (ho letto che le carote viola sono anche ottime per la circolazione) e la zuppa scalda il pancino in queste strane sere di gennaio.



E così posso spuntare anche le carote viola. :)

Ora mancano quelle gialle, bianche, nere e rosse.

Chissà. Forse in un mercatino bio, in Svezia. ;)





Zuppa di carote viola mele e zenzero fresco

per 3-4 persone



Ingredienti:

300 g di carote viola, pelate e lavate

1 mela gala (o granny smith)

1 pezzetto di zenzero fresco (la dimensione dipende da quando piccante volete rendere la vellutata)

1 scalogno

brodo vegetale

olio evo



Tagliare le carote a pezzetti, togliere il torsolo alle mela e pelarla. Pelare anche lo zenzero. Tagliare tutto a tocchetti. Sminuzzare finemente lo scalogno, soffrigerlo in una pentola a pressione con dell' olio evo. Aggiungere le verdure/frutta, coprire con qualche bicchiere di brodo (2-3) e lasciar cuocere per 10 minuti, chiudendo la pentola pressione. Trascorso questo tempo, passare al mini-pimer fino ad ottenere una crema vellutata ed omogenea (aggiungere ulteriore acqua calda se risulta eccessivamente spessa). Servire calda, con qualche crostino o chips di mela.





Centrifuga carote viola mele e zenzero fresco

per un bicchiere medio



Ingredienti:

3-4 carote viola, pelate e lavate

1 mela, pelata e privata del torsolo

1 pezzetto di ginger, pelato

 
Centrifugare tutti gli ingredienti con lo spremitore apposito (la centrifuga). Mescolare la bibita e servire fredda con, a piacere, un po' di zenzero fresco gratuggiato.



English version:



This is an experiment, I would say a double one.

At one hand a new type of post (as you know we're in a phase of change, trial and thousand new ideas are swirling around my head :) ). At the other one I'm talking about a modification of the post's structure. I don't know your reaction about this, but I want to try to insert it (at least in a part of posts). For a series of reasons actually, that maybe I'll tell you one day. I don't know if you (italians) will appriciate it or not, but I'm quite sure it will “help” me to shorten my long and usual monologues ;) thing I know you'll like :)


After much time (as you know all food trends always come to me after min one year), I finally found purple carrots, which I dreamed for long and which, to tell the truth, I forgot, giving up the idea to using them at least on time. If you remember, until a few years ago, they became a real must, as moreover yellow and orange tomatoes. So, beyond being late and extremely countertrend (you know that it never have been actually a problem for me), I present you “3 ingredients, 2 recipes”, that's two different ways to cook the three same ingredients.

At this point there'll be people among you who'll burst out laughing, people who'll quit reading the post and will leave Maf, but someone (at least I hope ;) ) who'll find this a funny and unusual idea.



For the beginning (I don't know really if I'll be able to create many others from these posts) I chose three very basic and healthy ingredients: purple carrots, apple, and fresh ginger. The two ways to cook them? The first is a cold-one, a classic squeeze (exactly the most common existing, that's carrot-apple-ginger), simply done squeezing the ingredients. The second way is a soup, very easy to prepare, always with the base of the three protagonists.



Actually all this isn't anything special, recipes/no-recipes are really disarming, but I believe the beginning idea is funny. It looks a bit like this one, but this time common ingredients are more and preparations are completely different.



It will be for the colour (in this period I have fun playing with them, besides is well-known that to cook plates changing colours is healthy) which I literally love, it will be 'cause they're wholesome and good at the same time – even if I have to say I spared my body from usual festive binges this year – but I like both madly.



The squeeze is the solution to start well and with energy the day ( I red purple carrots are also good for circulation) and the soup warms belly in these strange January evenings.



And now I can tick off purple carrots from the list too :)

Now just yellow, white, black and red ones are missing.

Who knows. Maybe in a bio-market, in Sweden. ;)

 
Purple carrots apple and ginger soup

for 3-4 people
 

Ingredients:



300 g purple carrots, peeled and washed

1 gala apple (or granny smith)

1 piece fresh ginger (the size depends on how much spicy you want the soup will be)

1 shallot

vegetable broth

evo oil (extra virgin olive oil)



Cut carrots into pieces, remove the apple core and peel it. Peel ginger too. Cut all into pieces. Mince thinly shallot, sautè it in a pressure cooker with some evo oil. Add vegetables/fruit, cover with some glasses of broth (2-3) and cook for 10 minutes, closing the pressure cooker. After this (so when all vegetables are cooked), mix the soup with an hand blender until you get a velvet and uniform consistency (add other hot water if it results too dense). Serve it hot, with toasted bread or apple chips.





Purple carrots apple and ginger fresh squeeze

for a medium glas
 

Ingredients:

3-4 purple carrots, peeled and chopped

1 apple (granny smith for example), peeled and without core

1 small piece fresh ginger, peeled



Put all ingredients in the juicer and squeeze them. Mix the drink and serve it fresh, with (if you like it) a bit of grated fresh ginger.






giovedì 9 gennaio 2014

Back to the origins :)



Credo che questo post vi stupirà, per più aspetti.

Primo perchè dopo mesi e mesi di ricette dolci (ho controllato, era da ottobre che non si intravedeva nulla di salato su Maf :o) ho finalmente postato una ricetta salata. Non potevo andare avanti così, diciamocelo. Avrei davvero rischiato di farvi andare in una pazzesca crisi iperglicemica ;) Oppure di trasformare Me and food in un baking blog (sì, ci ho pensato più volte...obbiettivamente mi diverte cucinare dolci e soprattutto fotografarli! Perchè?! E' semplice: riescono sempre bene! :) ), ma forse non sarebbe la scelta corretta, senza il salato non so davvero resistere!



L'altro aspetto che potrà sorprendervi è il tipo di ricetta che vi propongo. Udite udite (ci vorrebbe un rullo di tamburi in sottofondo :) ) stiamo parlando di una preparazione tipica delle mie zone, una ricetta della mia tradizione, grande classico della cucina dolomitica: i canederli. Tutti conosceranno i famosi gnocchi di pane allo speck, formaggio o spinaci - le versioni più autentiche di questa ricetta- serviti con burro fuso (si lo ammetto, ogni tanto, quando mi sento in colpa uso l'olio evo ;) ) e salvia. Sono diventati ormai un piatto molto conosciuto, servito ovunque, forse anche troppo diffuso. Infatti, anche se semplice e povero di base, il canederlo deve esser fatto bene, mai troppo 'gnucco' ma nemmeno molle. C'è un equilibrio di consistenza che rende gli gnoches o bales (come si dice in ladino) perfetti.

Io qui vi porto una delle mie ricette preferite, una versione forse a voi nuova, ma nemmeno così fuori dagli schemi: canederli alle barbabietole rosse con ripieno di robiola di capra. Come mio solito, si sa, non sono riuscita a portarvi la preparazione base della ricetta (per inciso, le versioni classiche elencate in precedenza non mi piacciono più di tanto :P) ma un'abbinamento perfetto di sapori, che sono certa vi conquisterà. Il contrasto dolce dell'impasto rosso con il cuore di robiola di capra (o un altro formaggio a vostra scelta), dal sapore più deciso e forte, è divino. Semplici e facili da preparare , sono un modo per utilizzare il pane vecchio di qualche giorno in una chiave diversa e oserei dire chic. Perchè il canederlo, a volte così snobbato, può davvero essere impreziosito. Con gli ingredienti e l'attenzione giusti può diventare un signor primo, che sa di montagna e di calore. Di baita e di camino acceso. Di pranzi invernali in famiglia e di genuino.





Forse questo è il primo post, assieme allo Schmarren, a rientrare nella categoria post della (mia) tradizione. Non sono molti, anzi. Questo non perchè non mi piaccia sfoggiare la cultura culinaria della mia zona (che in realtà parte come cucina povera e contadina, evolutasi successivamente), ma perchè non la sentivo adatta a Me and food. Non stavo negando le mie origini e radici, snobbandole. Era solo questione di sensazioni, o forse di necessità. Da sempre, ho avuto il bisogno di aprirmi, di vedere cose nuove. Di partire, di avere una testa nuova, diversa. Di staccarmi dalla piccola realtà che era la mia Terra, che a volte mi stava stretta, molto. Tutto questo probabilmente si rispecchiava anche nel blog, nella scelta del nome, nella ricerca di ricette provenienti da qualsiasi parte del mondo, nella curiosità che provavo (e provo) nello scoprirle.

Qualche giorno fa però ho sentito questo desiderio. Di pubblicare qualcosa di mio, della mia tradizione. Che esprimesse la mia provenienza e la mia appartenenza.

Ora come non mai ho sentito l'importanza ed il legame con la mia Terra. Forse l'ho capito solo quando ho iniziato a guardarla e viverla con occhi esterni. Ho finalmente realizzato che Lei ci sarà sempre. Ovunque finirò, qualsiasi cosa accadrà.

Io tra le mie montagne potrò sempre tornare.



A rifugiarmi, a correre, a respirare.



ps. ricordate le rape rosse. Credo (sono quasi certa) che tra non molto le rivedrete e forse so già dove andranno a finire :) 


Canederli di barbabietola rossa ripieni di robiola di capra



Ingredienti:



per circa 9-10 canederli piccoli



140 g di barbabietola rossa cotta

50 g di cipolla bianca, tagliata finemente

20 g di burro

130 g di pane raffermo, tagliato a dadini piccoli e di misura uguale

2 uova

50 g circa di robiola di capra o altro formaggio (la quantità dipende dalla dimensione del canederlo)

50 g di farina (+ quella da aggiungere mentre si impasta)

1 cucchiaino di prezzemolo sminuzzato

sale qb



Far appassire le cipolle in una padella antiaderente con il burro, fino a che risultano morbide. In una ciotola mettere il pane e le cipolle, mescolare. Tagliare a pezzi le barbabietole, frullarle con le uova in un mixer da cucina. Unirle al pane e mescolare ancora. Aggiungere infine la farina, il sale ed il prezzemolo, impastare tutti gli ingredienti. Se la consistenza è eccessivamente molle ed appiccicosa (l'impasto è troppo bagnato) aggiungere altra farina, per dare consistenza. Far riposare l'impasto per 15 minuti a temperatura ambiente, coprendolo con uno strofinaccio.

Tagliare a dadini il formaggio che avete scelto poi prendere una quantità di massa, non troppo esagerata, di impasto, appiattire la pallina, mettere al centro qualche dadino di formaggio (uno, massimo due) e chiudere il canederlo, sigillandolo bene affinchè il ripieno non esca o si apra. Cuocere i canederli in acqua salata per circa 15 minuti. Scolarli e servirli passandoli nel burro fuso, guarnirli a piacere con qualche foglia di salvia e una spolverata di parmigiano (ancor meglio se trovate il grana di capra).



Note:

  • se non trovate (o non volete utilizzare) la robiola di capra, potete sostituirla con un altro formaggio come per esempio un erborinato o tipo gorgonzola ( io ne ho fatti metà con il Weissensteiner doppia muffa, una sorta di gorgo austriaco, eccezionale). L'importante è che il gusto sia abbastanza deciso (dovendo far contrasto con il dolce della barbabietola) e che sia un formaggio molle o fresco, ma assolutamente non a pasta dura, altrimenti non si scioglierà e non creerà il cuore filante.
  • Il pane da canederli, raffermo, deve essere 'vecchio' di circa 3-5 giorni, non di più. Per intendersi, deve essere pane secco.
  • Consiglio di assaggiare l'impasto crudo, dopo averlo salato, e di non esagerare fin dall'inizio, ma partendo invece con un pizzico e aumentando successivamemente se necessario (ricordando che l'acqua in cui cuociono è salata e che anche il ripieno è sapido).
  • Potete preparare i canederli il giorno prima per il giorno dopo e conservarli sotto pellicola al fresco, oppure congelarli su un platò infarinato e tenerli in freezer, pronti all'uso.