lunedì 25 febbraio 2013

Torretta di tonno scottato, arancia, pompelmo ed erba cipollina




 Siamo tornati sulla strada del light da queste parti, s’era già detto no? :)
Ormai ci ho preso gusto, dico davvero. A parte che si vedono subito i risultati (no no, la panzetta c’è sempre, se non c’è quella non sono io;)), sto meglio (malanni di stagione esclusi, ma direi che fanno parte del gioco ;)).
Non sono mai stata in realtà maniaca della forma, chi mi conosce lo sa, si vede e io sono felice così (altrimenti, che food blogger sarei, devo godermelo questo piacere della vita;)).

martedì 12 febbraio 2013

Lemon potatoes donuts



Oh sì! L’avevo detto. Questi giorni sono stati golosi.
Tanto, troppo.
Per poco tempo ho interrotto la mia strada sana e leggera (che però riprenderò a breve ;)), ho abbandonato le merende di frutta, gli yogurt e smoothie vari, per godermi la dolcezza del Carnevale. O meglio, le dolcezze del Carnevale.


                                                                                                         
Non ho mai amato particolarmente questa ricorrenza, da un po’ di anni è diventato elusivamente un modo per riposare qualche giorno. Quando ero piccola godevo a pieno queste giornate. Tanti dolci, coriandoli, trucchi e vestitini graziosissimi, sempre diversi. Musica, giochi e risate con gli amichetti di sempre. Era un periodo dell’anno che aspettavo, che ritenevo importante.
Poi come tutte le cose, si cambia. Si cresce. Gli amichetti si perdono di vista. Le feste diventano solo un pretesto per far baldoria, per ammassarsi, per fare come tutti.
No, grazie, non fa per me ( sto diventando sempre più orsetto. Cosa devo farci se mi piace la tranquillità e la pace?! ;)).
Solo una cosa, come potete immaginare, ‘salvo’ del Carnevale. I dolci. Perché sì, quelli sono spaziali. Tra grostoli (noi chiamiamo così le chiacchere), castagnole e grafons (tipo chiacchere con il ripieno di marmellata), il colesterolo (e la dieta di prima) vanno a farsi benedire, completamente. :)
In questi casi io non so proprio resistere. Per quanto sia tenace e decisa, quando devo stare attenta e evitare qualche sfizio, davanti al fritto, fatto come dico io, è davvero difficile stare solo a guardare. Non sono il tipo da abbuffate mostruose, assolutamente. Ma quando è fatto bene, un piccolo dolcino ce lo faccio stare. Datemi una ciambella e dello zucchero a velo e sono al settimo cielo. :)

La ricetta di oggi mi frullava in testa da un po’, dicevo sempre che l’avrei fatta a Carnevale, poi, come spesso succede, non concretizzavo mai l’idea (devo dire che il fritto, seppur buono, non è sempre simpatico. Avete presente l’odore sui capelli, vestiti e negli ambienti?! Ecco, non è che mi faccia impazzire ;)).
Quest’anno però finalmente mi sono decisa.
Frittelle di patate. Proprio loro. Meno laboriose del previsto, semplici e raffinate allo stesso tempo (hanno un tocco vintage, sia alla vista che al gusto;) adorabile!). Aromatizzate al limone, zuccherine e non pesanti (per quanto lo può essere un fritto;)).
Sono povere di base. Patate lesse, zeste di limone, uova, farina e zucchero. Ho mangiato raramente un dolce così buono e non lo dico perché sono di parte. Se ci pensate bene, il trucco sta in pochi passaggi. Materie prime di qualità, un po’ di pazienza e manualità, attenzione alla frittura ed è fatta.
Inoltre vi dirò, grazie alla nuova scoperta che è il wok, friggo senza problemi in maniera perfetta e senza odori conseguenti in cucina. Cosa chiedere di meglio?! ;)

Io ne rubo una, intanto, e vado a godermi il paesaggio innevato dalla finestra. Sì, è coperto e non c’è il sole. Ma la neve, cari miei ha un potere tranquillizzante. Da pace, sempre.



 [La parentesi delle foto]
Questa volta voglio spendere due parole sulle foto. Ne vale la pena,a mio avviso. Lo devo dire, ho voluto prendere spunto dallo stile di Linda Lomelino. Impazzisco per la sua fotografia rustica e sincera, perfetta. La mia, ovviamente, è mille livelli più in basso. Ho ancora tanta strada da fare, però c’è anche da dire che i miei mezzi sono ridotti (aspetto da tenere in considerazione, qui è tutto molto ruspante;)). Non ho ancora capito bene se sono più ferrata con i toni chiari o con quelli scuri. Forse so la risposta. Il mio obiettivo però è quello di raggiungere buoni risultati in entrambi i casi, quindi non demordo.
Io le trovo ben riuscite. Ragionando sempre nei miei target. Pensandoci riprendono anche un pochino Katie. Sì ok, sto fantasticando. Direi che mi fermo qui ;) Sogna ragazza, sogna. ;)




Frittelle di patate al profumo di limone
tratta e modificata da Sale & Pepe, Febbraio 2012

Ingredienti:
450 g di patate vecchie o bianche
2 uova
100 g di farina + quella per la lavorazione
50-70 g di zucchero
1 limone non trattato
olio di arachide per friggere
zucchero a velo
sale

Lavare le patate, sfregandole bene per togliere la terra, trasferirle in una pentola con acqua fredda e lessarle per 30-40 minuti dall’inizio dell’ ebollizione o fino a quando sono cotte. Scolarle e quando sono più tiepide, pelarle, poi schiacciarle con uno schiacciapatate.
Impastare rapidamente con la scorza grattugiata di limone, 1 o 2 cucchiaini di succo di limone, la farina, le uova e lo zucchero.
Lavorare l’impasto ottenuto con della farina (a seconda della consistenza che la pasta ha assunto). Formare dei cordoncini lunghi circa 12 cm dello spessore di circa 1,5 cm e unendo le due estremità, fare le ciambelline, uniformando la forma e accertandosi che siano ben sigillate.
In una padella antiaderente capiente (meglio wok) far scaldare abbondate olio di arachidi, quando è pronto, friggerci le ciambelle fino a quando risultano dorate. Scolarle su carta assorbente o da fritti e servire spolverizzandole di zucchero a velo.

Note:
-          se la pasta, una volta aggiunti tutti gli ingredienti, risulta eccessivamente morbida e difficile da lavorare aggiungere ulteriore farina, fino a quando i cordoncini si formano senza problemi e la forma della ciambella è fissa.
-          In questo dolce, ovviamente, il sapore della patate è presente, deve essere così. Eventualmente si può zuccherare di più. Ricordate però che va aggiunto anche lo zucchero a velo. La quantità comunque va a gusti.


sabato 9 febbraio 2013

Orange hake with vegetables (waxed paper wrapping)


Confusa. Così mi sento in questo momento.
Non capisco più cosa succede. Alcuni programmi sono saltati, sono in un vortice di emozioni ed eventi. Non ci sto più con la testa.
La mia indole ‘teniamo tutto sotto controllo’  ormai è sparita. Perché sono così fusa, andata, non presente, che non riesco più nemmeno a pensare. Spengo tutto, stop. Reset, please.