Ci sono ancora quei lunghi pomeriggi assolati d’estate.
Quelli caldi e svogliati d’agosto, che non hanno
pretese. Quelli in cui è sufficiente avere una sdraio, qualche foglio bianco e
una penna, un posto tranquillo e nascosto, dove perdersi e riuscire a ritrovarsi.
A volte, fermandomi, ci penso a quanto siano
proprio le cose semplici, alla fine, a farti stare bene, meglio. A qualche riga
scritta su un taccuino, al fatto che dentro ti senti Poesia e a quanto una
canzone a volte possa farti vibrare e tremare, sempre dentro. Perché è lì che
tutto ha senso.
Perché a volte può bastare un fiore di prato a
farti nascere un sorriso sul viso, e capisci che sono le Parole, solo quelle
con la maiuscola, a fare la differenza. Che son la tua linfa e la tua dipendenza. Sono Bellezza.
Un filo intrecciato intorno alla fronte, le
trecce , gli occhiali rotondi, quel
vestitino e il mio rock mi portano a
quel che in tre giorni di un agosto fuori dal normale cambiò l’intero mondo. E
non aggiungo altro.
Una limonata in giardino, apparentemente banale
e insignificante, quasi un ridondante cliché estivo, può allora significare ben altro.
Un sogno americano mai avverato, ancora adesso. E che probabilmente non
credo avrà il suo compimento. Un banchetto di legno dipinto di rosa e bianco,
le bandierine colorate, litri e litri di limonata fatta in casa, di foglioline
di menta fresca e fette di limone dappertutto. Ghiaccio, tanti cubetti. Le
cannucce a righe e i bicchieroni di carta.
Mezzo dollaro, come premio bramato e meritato.
Lo so. So i vostri pensieri, ma vi chiedo solo un
favore, che so mi concederete.
Lasciatemi illudere,
e divertire.
:)
Per la mia Lemonade (lungi dall’essere una triste acqualimonezucchero):
Versare in un pentolino
il succo di circa 5 limoni (che corrisponde circa a 180-200 ml), ovviamente
bio, meglio ancora se amalfitani. Aggiungere 200 g di zucchero, mescolare con
un mestolo e cuocere su fiamma dolce, fino a che lo zucchero non si è
completamente sciolto. Alzare successivamente la fiamma e far sobbollire
leggermente per un paio di minuti. Spegnere e lasciar raffreddare completamente
(è un’idea, come ho fatto anche io, preparare le porzioni di sciroppo
‘monodose’ da conservare al fresco o in cantina, pronte all’utilizzo ogni volta
che si ha voglia di limonata).
Versare poi lo sciroppo
freddo in una brocca piuttosto capiente e unire un litro e mezzo di acqua tonica
(se preferite un gusto meno dolce e più amarognolo abbondate con altra tonica,
se invece volete un gusto più neutro allungate con l’acqua normale).
Servire con cubetti di
ghiaccio a volontà, sottili fette di limone e lime, foglie di menta fresca.
E le immancabili cannucce
a righe. :)
Mai abbandonare i sogni, persino quando si tratta di sogni irrealizzabili, perchè molto spesso fa star bene anche solo pensare a quel sogno.
RispondiEliminaLe foto sono proprio belle, sanno di vita, di momenti trascorsi serenamente e si tranquillità.
Buon weekend
V :)
E fai bene a sognare! Senza sogni io non saprei stare: è sempre stato così e credo che sia una caratteristica che mi porterò dietro per sempre :)
RispondiEliminaSplendide le foto!
Mi prendo un bel bicchiere di limonata...cin cin! :D
Il mio cerco realisticamente anche di evitare di chiamarlo sogno, tanta è la certezza che sia pure utopia, americano pure il mio, per giunta. Ma anche i sogni ci alimentano, anche se come dici giustamente tu, infondo sono davvero le cose più semplici e senza pretese quelle che ci fanno stare bene. Mi autoinvito per la prossima limonata in giardino, posso?? O anche il mohito va bene! ;)
RispondiEliminaun abbraccio
Che bella atmosfera, un po' la capisco.
RispondiEliminaMi piacciono anche le foto, soprattutto la seconda :)
Prendo una cannuccia, mi daresti un bicchiere della tua limonata?
:*