giovedì 6 febbraio 2014

About an aussie breakfast ;)

             


Non sono abituata, a godermi la mattina.

A svegliarmi con calma, presto.

Con un'energia strana, diversa. Non tumultuosa, forse positiva. Con un sorriso, leggero. Non smagliante o esagerato.

Apro la finestra, le imposte, sento freddo. Chiudo gli occhi. Respiro. Lo faccio intensamente, profondamente. Sento il peso di ogni inspirazione e la liberazione di ogni espirazione. Lo faccio ancora, ed ancora. Apro gli occhi e vedo la neve. Per un momento, uno solo, sono come vorrei: giovane, selvaggia e libera. Nient'altro. Con la testa altrove, certo. Senza pensieri, per un po'. Percepisco quel pizzico di incoscienza, bramo la leggerezza che ancora manca.







Mi preparo piano, vivo ogni momento, lo apprezzo. Scendo in cucina, accolta dal calore e dall'atmosfera che solo quella stanza sa regalare. Metto il grembiule (e non mi importa se tutte dicono che fa old e nonna), e inizio a preparare la colazione, come si deve, solo per me. Un bicchiere di succo d'arancia bio, un caffè (oggi, americano), una mela succosa. Poi prendo la farina. Questa volta, la prima nella mia vita, che lievitadasola. La setaccio. Poi zucchero, latte e uova. Quelli ci voglion sempre. E anche il burro. Esageriamo. E ora? Pikelets?! Sìììì! Non per tradire i fratelli americani. Non credo di farcela. I pancakes sono insostituibili, inimitabili. I cugini australiani, sono una declinazione aussie dei crumpets inglesi, in realtà. A mio parere, li superano. Spugnosi, tanto, alti e soffici. Molto diversi, curiosi.

Pastella pronta, pancake-pan pure, ora solo burro. Eh sì, perchè anche se faccio fatica, bisogna imburrare per bene la padellina, ad ogni frittella. Non c'è storia.

Cappa alla massima potenza e qualche finestra aperta, inizia l'impresa (non mi smentisco mai). Impasto dappertutto, mille piatti, piattini e palette.

La torre, alta e piuttosto in bilico, di pikelets fumanti. Ci siamo quasi. Una banana, tagliata a fettine. Nocciole, tritate molto grossolanamente. Ci guarnisco la torre. Infine, lo sciroppo d'acero. Una generosissima colata di sciroppo d'acero. Ecco. 



Tolgo il grembiule, soddisfatta. Prendo le frittelle, la mia forchetta preferita (vintage). Mi volto e guardo il caos che ho creato. Penso che dovrei, mettere a posto, che sarebbe meglio. Non mi importa. Può aspettare.

Vado alla finestra, mi siedo e li addento. Guardo fuori. Neve. Penso a me. Basta.



Respiro intensamente, di nuovo.

Sorrido.

Timidamente. 



 
Pikelets con banana, nocciole e sciroppo d'acero

Tratta e largamente modificata da Elle a tavola, gennaio 2014



Ingredienti:
per i pikelets:

320 g di farina chelievitadasola (autolievitante ;) ), setacciata

90 g di zucchero

1 uovo

300 ml di latte

100 g di burro, fuso



per guarnire:

una banana

nocciole, tritate grossolanamente

sciroppo d'acero o miele





In una ciotola capiente mescolare farina e zucchero. Sbattere leggermente l'uovo e il latte, in un altro recipiente. Aggiungere la parte liquida agli ingredienti secchi, sbattendo energicamente con un frusta, senza formare grumi. La pastella risulterra molto densa e montata. Unire il burro fuso, mescolando. Preparare una padella antiaderente ben imburrata. Versarci qualche mestolo di pastella (in base alla dimensione della padella) e far cuocere le frittelle. Far dorare entrambi i lati, senza bruciarli. Continuare fino ad esaurire l'impasto, ricordando di imburrare la padella quando ricominciate. Servire caldi, con banana, nocciole e sciroppo d'acero, o con quello che più a voi piace. :)



Note:



  • essendo molto ricchi e non propriamente leggeri, consiglio di non esagerare con la guarnizione. Sono buonissimi semplici, con della frutta fresca, classico zucchero a velo o marmellate.


English version:

I'm not used to enjoy the morning.
To wake up quietly, early.
With a strange and different energy. Not turbolent, maybe positive. With a light smile. Not dazzling or exagerated.
I open the window, the blinds, I feel cold. I close my eyes. I breathe. Intensely and deeply. I feel the weight of each inhaling and the realease of each expiration. I do once again, and again. I open my eyes and see the snow. For a moment, just one, I'm as I would to be: young, wild and free. Nothing else. With the head elsewhere, sure. Without thoughts, for a while. I sense that pinch of inconsciousness, I long for the levity still missing.

I get ready slowly, I live the instant, I appriciate it. I go down in the kitchen, welcomed by the warmth and the atmosphere of this magic room. I wear my sweet apron (and I don't care if all say it's for oldies/granmas), and I prepare myself the breakfast, properly, just for me. A glass of fresh orange juice, an american coffee (yes, even if I'm italian sometimes I like it), a pulpy apple. Then I keep flour. This time, the first one in my life, self-raising. I sift it. Then sugar, milk and eggs. Those are always necessary. And butter too. Let exagerate.
And now? Pikelets?!?! Oh Yessss! Not to cheat the american brothers. Don't think to be able to do it. Pancakes are irreplaceable, inimatible. Aussie cousins are actually the australian version of english crumpets. In my opinion, they're better. Spongy, very, high and fluffy. Very different, terribly curious.

Batter's ready, my pancake-pan too, now it's the turn of butter. Yes, 'cause even if it's hard for me, the small pan must be carafully buttered everytime. There's no match.
Range hood on the max power and some open window, let start the challange (I'm always the same).
Dough everywhere, thousand small saucers, plates and cake slices.
The high and unsafe tower of steamy pikelets. Nearly there. A banana, sliced. Minced hazelnuts. I garnish the tower. At last the marple sirup. A generous flow of it. Here we are.

I take off the apron, satisfied. I pick up pikelets, choose my fav fork, the vintage one. I turn and watch the huge mess I've done. I'm thinking I should tidy a up, it would be better. But I don't care. It can wait.
I go next to the window, sit down and bite them. I watch outside. Snow. I think of me. Stop.

I breathe intensely, again.
Smile.
Shyly.

 
Pikelets with fresh banana, hazelnuts and marple sirup 
Largely adapted from Elle a tavola, January 2014

Ingredienti:

for pikelets:
320 g self-raising flour, sifted
90 g sugar
1 egg
300 ml milk
100 g butter, melted

to garnish:
a banana
hazelnuts, minced
marple sirup or honey

Mix flour and sugar in a large bowl. Beat lightly milk and egg in an other receptable. Add the liquid part to dry ingredients, whipping powerfully with a whisk. The batter will be very thick and whipped. Add up melted butter, combining all ingredients. Prepare a buttered pan. Pour in it some spoonfuls of batter (it depends on the size of the pan) and let them cook. Make them golden for both sides, without burning them. Go on until the dough is over, keeping in mind to butter the pan everytime you start again. Serve them hot with banana, hazelnuts and marple sirup, or everytihng you like most.

Notes:
- pikelets are pretty nutritious and not so light, so don't exaggerate with garniture. They're heavenly yummy in the simple way they are, with fresh fruit, classic icing-sugar or jams.

14 commenti:

  1. Deliciosas estas panquecas que eu tanto adoro, e com banana que delicia, ficou linda.

    Beijinhos

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    1. Thanks a lot Sandra!
      You're always so kind :)

      Wait for you again,
      beijinhos ;)
      M.

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  2. Per iniziare la giornata col piede giusto bisognerebbe avere sempre il tempo di prepararsi una coccola mattutina del genere :)
    Bravissima sono meravigliosi

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    1. Vero? Ovviamente è difficile riuscire a concedersele spesso, ma ogni tanto vale la pena ritagliarsi del tempo per coccolarsi, con calma.
      Ti ringrazio Laura, sei gentilissima :)
      A presto,
      M.

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  3. Ciao carissima :) Ma che meraviglia sono le tue fotografie?? E che altra meraviglia è questa colazione coi fiocchi?! Bravissima... complimenti <3

    Un abbraccio dolcissimo e a presto
    N.

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    1. Ciao Noemi! :)
      Grazie infinite per i complimenti, mi fanno tanto piacere! :) Sono felice ti piacciano le foto, e la colazione, coi fiocchi! ;)

      a presto, baci
      M.

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  4. E' una coccola perfetta, che io purtroppo riesco a regalarmi e a regalare solo il sabato e la domenica.
    Un abbraccione

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    1. Come dicevo sopra, è così difficile trovare il tempo per "prendersela con comodo". A volte io nemmeno nel we non ce la faccio :(
      Non importa quanto o quanto frequetemente. L'importante è regalarsi questi momenti ogni tanto, soprattutto quando se ne ha più bisogno, no?! ;)
      Un bacione,
      M.

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  5. MI attengo sempre ai classici pancakes, ma questa domenica proporrò questi, alla famiglia.
    Foto splendide, e introduzione molto poetica, come sempre. (;

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    1. Cara :)
      Lo dicevo nella parte scritta, i pancakes non li riesco a tradire, mai. ;)
      Non li chiamerei un'alternativa, son talmente diversi.
      Cambiare non fa mai male però, secondo me :) Poi dipende anche dalla voglia e dagli stati d'animo. E dipende dove vuoi far viaggiare la testa, addentando quelle frittelle ;)

      Grazie per le foto, per l'intro (sai quanto ci tengo, quanto mi fan piacere queste parole ;) ) e se hai voglia, fammi sapere se piacciono alla tua famiglia. ;)

      Un bacio grande,
      M.

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  6. Questo posticino è delizioso, le tue foto incantevoli! Mi sono unita con piacere ai tuoi lettori!!

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    1. Ciao Alessandra! :)
      Benvenuta!

      Grazie mille per le tue belle parole e i complimenti! Sei carinissima :)

      Ti aspetto ancora :)
      A presto,
      M.

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  7. mamma mia che torretta deliziosa! come l'aria che si respira qui :)
    appena conosciuto il Pikelets nel blog foodterapy :)
    il tam-tam funziona sempre!
    un sorriso, Tam (no, dico, Tam mi chiamo:)))))

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    1. Ciao Tamara,
      benvenuta! :)
      Ti ringrazio molto e ti aspetto prestissimo,
      un sorriso anche a te :)
      M.

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