Non
sono abituata, a godermi la mattina.
A
svegliarmi con calma, presto.
Con
un'energia strana, diversa. Non tumultuosa, forse positiva. Con un
sorriso, leggero. Non smagliante o esagerato.
Apro
la finestra, le imposte, sento freddo. Chiudo gli occhi. Respiro. Lo
faccio intensamente, profondamente. Sento il peso di ogni
inspirazione e la liberazione di ogni espirazione. Lo faccio ancora,
ed ancora. Apro gli occhi e vedo la neve. Per un momento, uno solo,
sono come vorrei: giovane, selvaggia e libera. Nient'altro. Con la
testa altrove, certo. Senza pensieri, per un po'. Percepisco quel
pizzico di incoscienza, bramo la leggerezza che ancora manca.
Mi
preparo piano, vivo ogni momento, lo apprezzo. Scendo in cucina,
accolta dal calore e dall'atmosfera che solo quella stanza sa
regalare. Metto il grembiule (e non mi importa se tutte dicono che fa
old e
nonna), e inizio a preparare la colazione, come si deve, solo per me.
Un bicchiere di succo d'arancia bio, un caffè (oggi, americano), una
mela succosa. Poi prendo la farina. Questa volta, la prima nella mia
vita, che lievitadasola.
La setaccio. Poi zucchero, latte e uova. Quelli ci voglion sempre. E
anche il burro. Esageriamo. E ora? Pikelets?! Sìììì! Non per
tradire i fratelli americani. Non credo di farcela. I pancakes sono
insostituibili, inimitabili. I cugini australiani, sono una
declinazione aussie
dei crumpets inglesi, in realtà. A mio parere, li superano.
Spugnosi, tanto, alti e soffici. Molto diversi, curiosi.
Pastella
pronta, pancake-pan
pure, ora solo burro. Eh sì, perchè anche se faccio fatica, bisogna
imburrare per bene la padellina, ad ogni frittella. Non c'è storia.
Cappa
alla massima potenza e qualche finestra aperta, inizia l'impresa (non
mi smentisco mai). Impasto dappertutto, mille piatti, piattini e
palette.
La
torre, alta e piuttosto in bilico, di pikelets fumanti. Ci siamo
quasi. Una banana, tagliata a fettine. Nocciole, tritate molto
grossolanamente. Ci guarnisco la torre. Infine, lo sciroppo d'acero.
Una generosissima colata di sciroppo d'acero. Ecco.
Tolgo
il grembiule, soddisfatta. Prendo le frittelle, la mia forchetta
preferita (vintage). Mi volto e guardo il caos che ho creato. Penso
che dovrei, mettere a posto, che sarebbe meglio. Non mi importa. Può
aspettare.
Vado
alla finestra, mi siedo e li addento. Guardo fuori. Neve. Penso a me.
Basta.
Respiro
intensamente, di nuovo.
Sorrido.
Timidamente.
Pikelets
con banana, nocciole e sciroppo
d'acero
Tratta
e largamente modificata da Elle
a tavola, gennaio 2014
Ingredienti:
per i pikelets:
per i pikelets:
320 g di
farina chelievitadasola
(autolievitante ;) ),
setacciata
90 g di zucchero
1 uovo
300 ml di latte
100 g di burro, fuso
per
guarnire:
una banana
nocciole, tritate grossolanamente
sciroppo d'acero o miele
In una ciotola capiente mescolare
farina e zucchero. Sbattere leggermente l'uovo e il latte, in un
altro recipiente. Aggiungere la parte liquida agli ingredienti
secchi, sbattendo energicamente con un frusta, senza formare grumi.
La pastella risulterra molto densa e montata. Unire il burro fuso,
mescolando. Preparare una padella antiaderente ben imburrata.
Versarci qualche mestolo di pastella (in base alla dimensione della
padella) e far cuocere le frittelle. Far dorare entrambi i lati,
senza bruciarli. Continuare fino ad esaurire l'impasto, ricordando di
imburrare la padella quando ricominciate. Servire caldi, con banana,
nocciole e sciroppo d'acero, o con quello che più a voi piace. :)
Note:
- essendo molto ricchi e non propriamente leggeri, consiglio di non esagerare con la guarnizione. Sono buonissimi semplici, con della frutta fresca, classico zucchero a velo o marmellate.
English
version:
I'm
not used to enjoy the morning.
To
wake up quietly, early.
With
a strange and different energy. Not turbolent, maybe positive. With a
light smile. Not dazzling or exagerated.
I
open the window, the blinds, I feel cold. I close my eyes. I breathe.
Intensely and deeply. I feel the weight of each inhaling and the
realease of each expiration. I do once again, and again. I open my
eyes and see the snow. For a moment, just one, I'm as I would to be:
young, wild and free. Nothing else. With the head elsewhere,
sure. Without thoughts, for a while. I sense that pinch of
inconsciousness, I long for the levity still missing.
I
get ready slowly, I live the instant, I appriciate it. I go down in
the kitchen, welcomed by the warmth and the atmosphere of this magic
room. I wear my sweet apron (and I don't care if all say it's for
oldies/granmas), and I prepare myself the breakfast, properly, just
for me. A glass of fresh orange juice, an american coffee (yes, even
if I'm italian sometimes I like it), a pulpy apple. Then I keep
flour. This time, the first one in my life, self-raising.
I sift it. Then sugar, milk and eggs. Those are always necessary. And
butter too. Let exagerate.
And
now? Pikelets?!?!
Oh Yessss! Not to cheat the american brothers. Don't think to be able
to do it. Pancakes are irreplaceable, inimatible. Aussie
cousins are actually the australian version of english crumpets. In
my opinion, they're better. Spongy, very, high and fluffy. Very
different, terribly curious.
Batter's
ready, my pancake-pan
too, now it's the turn of butter. Yes, 'cause even if it's hard for
me, the small pan must be carafully buttered everytime. There's no
match.
Range
hood on the max power and some open window, let start the challange
(I'm always the same).
Dough
everywhere, thousand small saucers, plates and cake slices.
The
high and unsafe tower of steamy pikelets.
Nearly there. A banana, sliced. Minced hazelnuts. I garnish the
tower. At last the marple sirup. A generous flow of it. Here we are.
I
take off the apron, satisfied. I pick up pikelets, choose my fav
fork, the vintage one. I turn and watch the huge mess I've done. I'm
thinking I should tidy a up, it would be better. But I don't care. It
can wait.
I
go next to the window, sit down and bite them. I watch outside. Snow.
I think of me. Stop.
I
breathe intensely, again.
Smile.
Shyly.
Pikelets
with fresh banana, hazelnuts and
marple sirup
Largely
adapted from Elle
a tavola, January 2014
Ingredienti:
for
pikelets:
320
g self-raising flour, sifted
90
g sugar
1
egg
300
ml milk
100
g butter, melted
to
garnish:
a
banana
hazelnuts,
minced
marple
sirup or honey
Mix
flour and sugar in a large bowl. Beat lightly milk and egg in an
other receptable. Add the liquid part to dry ingredients, whipping
powerfully with a whisk. The batter will be very thick and whipped.
Add up melted butter, combining all ingredients. Prepare a buttered
pan. Pour in it some spoonfuls of batter (it depends on the size of
the pan) and let them cook. Make them golden for both sides, without
burning them. Go on until the dough is over, keeping in mind to
butter the pan everytime you start again. Serve them hot with banana,
hazelnuts and marple sirup, or everytihng you like most.
Notes:
-
pikelets are pretty nutritious and not so light, so don't exaggerate
with garniture. They're heavenly yummy in the simple way they are,
with fresh fruit, classic icing-sugar or jams.
Deliciosas estas panquecas que eu tanto adoro, e com banana que delicia, ficou linda.
RispondiEliminaBeijinhos
Thanks a lot Sandra!
EliminaYou're always so kind :)
Wait for you again,
beijinhos ;)
M.
Per iniziare la giornata col piede giusto bisognerebbe avere sempre il tempo di prepararsi una coccola mattutina del genere :)
RispondiEliminaBravissima sono meravigliosi
Vero? Ovviamente è difficile riuscire a concedersele spesso, ma ogni tanto vale la pena ritagliarsi del tempo per coccolarsi, con calma.
EliminaTi ringrazio Laura, sei gentilissima :)
A presto,
M.
Ciao carissima :) Ma che meraviglia sono le tue fotografie?? E che altra meraviglia è questa colazione coi fiocchi?! Bravissima... complimenti <3
RispondiEliminaUn abbraccio dolcissimo e a presto
N.
Ciao Noemi! :)
EliminaGrazie infinite per i complimenti, mi fanno tanto piacere! :) Sono felice ti piacciano le foto, e la colazione, coi fiocchi! ;)
a presto, baci
M.
E' una coccola perfetta, che io purtroppo riesco a regalarmi e a regalare solo il sabato e la domenica.
RispondiEliminaUn abbraccione
Come dicevo sopra, è così difficile trovare il tempo per "prendersela con comodo". A volte io nemmeno nel we non ce la faccio :(
EliminaNon importa quanto o quanto frequetemente. L'importante è regalarsi questi momenti ogni tanto, soprattutto quando se ne ha più bisogno, no?! ;)
Un bacione,
M.
MI attengo sempre ai classici pancakes, ma questa domenica proporrò questi, alla famiglia.
RispondiEliminaFoto splendide, e introduzione molto poetica, come sempre. (;
Cara :)
EliminaLo dicevo nella parte scritta, i pancakes non li riesco a tradire, mai. ;)
Non li chiamerei un'alternativa, son talmente diversi.
Cambiare non fa mai male però, secondo me :) Poi dipende anche dalla voglia e dagli stati d'animo. E dipende dove vuoi far viaggiare la testa, addentando quelle frittelle ;)
Grazie per le foto, per l'intro (sai quanto ci tengo, quanto mi fan piacere queste parole ;) ) e se hai voglia, fammi sapere se piacciono alla tua famiglia. ;)
Un bacio grande,
M.
Questo posticino è delizioso, le tue foto incantevoli! Mi sono unita con piacere ai tuoi lettori!!
RispondiEliminaCiao Alessandra! :)
EliminaBenvenuta!
Grazie mille per le tue belle parole e i complimenti! Sei carinissima :)
Ti aspetto ancora :)
A presto,
M.
mamma mia che torretta deliziosa! come l'aria che si respira qui :)
RispondiEliminaappena conosciuto il Pikelets nel blog foodterapy :)
il tam-tam funziona sempre!
un sorriso, Tam (no, dico, Tam mi chiamo:)))))
Ciao Tamara,
Eliminabenvenuta! :)
Ti ringrazio molto e ti aspetto prestissimo,
un sorriso anche a te :)
M.