L'erba
umida, l'aroma del legno e dei boschi, il suono del falò, acceso.
Un
cerchio di amici, il vestitino di jeans, una coperta a scacchi, i
ceppi di albero su cui sedersi.
Il
lago, calmo ed immenso.
Note
di nostalgia, guardando il cielo stellato. I mitici '60.
Una
ghirlanda di fiori di campo tra i capelli.
Una
mano, quella mano, vicina.
Il
profumo della gioventù.
Di un
sorriso incerto, una timida speranza, un impulso del cuore.
Una
candela accesa, un diario ingiallito colmo di insensate parole.
E poi
l'universo. In un solo respiro.
Fin
da piccola, ho sempre avuto un forte debole per l'idea del campeggio
estivo. Non quello all'italiana
(camper+campeggioattrezzato+tuttiicomfortdiunanormalevaanzasolosuquattroruote)
o nemmeno quello del campus estivo per ragazzi.
Nei
film americani vedevo di frequente una scena specifica. Il campeggio
tra amici, in calde notti d'estate, tra la immense montagne canadesi
o dello stato del Washington. Quei week end improvvisati, quelli
dell'ultimo momento. In un bosco sperduto, lontano. Un mondo quasi
irreale. L'immancabile laghetto ed il pontile di legno
scricchiolante, per sedersi e - a gambe all'aria – con le punte
dei piedi, disengnare cerchi a filo d'acqua. Le confidenze ed i
segreti confessati tra ragazze, mentre i maschietti raccolgono la
famosa legna per il fuoco. Sguardi complici, parole silenziose e sane
risate. Un barbecue quasi perfetto, con l'insalata di patate. La
birra ghiacciata, dalla bottiglia. Una tavolata rustica nel prato.
Le lanterne volanti da lanciare a fine serata, con un plaid avvolto
al corpo e mille desideri per un fututo grandioso. I lumini accesi
nell'acqua. I bagni pazzi di mezzanotte. Le tende pronte per
accogliere quelle misere ore di sonno previste per la notte e le
canzoni country-rock, cantate o strimpellate attorno ad un falò
acceso. I marshmallows abbrustoliti sul rametto. Gli s'mores.
Il dolce da campeggio per eccellenza. Quel panino di biscotto
integrale ripieno di marshmallows sciolti al fuoco e cioccolato a
pezzi morbido, quasi fuso. Il must-have di ogni campeggio
americano/canadese che si rispetti. È qui, infatti, che la scena del
campeggio, quella famosa, si fa sempre più nitida nella mia mente.
Quella delle chiacchiere post-barbecue, attorno al fuoco centrale,
con i bastoncini in mano e questi dolciumi super americani dorati, pronti per essere
addentati in un fantastico s'more.
S'more,
l'abbreviazione di “something more”,
quel qualcosa in più che completa il quadro. La serata. Un dolce
buffo e unico, che solo in alcuni precisi momenti ha senso.
Fantasticavo,
come è mio solito fare, ed immaginavo questo mio piccolo desiderio.
Il campeggio da sogno. Quello che sembra di vivere sfogliando le
meravigliose pagine patinate di Kinfolk.<3
Ogni
ricetta però come dicevano un po' di tempo fa qui, ha il momento e
luogo giusto per essere realizzata. Gli s'mores
in quel normalissimo pomeriggio di febbraio non avrebbero avuto
senso, obiettivamente.
Stavo
cucinando un brownies extrafondente (strano eh?! ;)). Poi ho
ricordato che tempo prima avevo preso dei marshmallow bianchi (non
chiedetemi il perchè, sono rimasti in dispensa per parecchio tempo
dato che in purezza non riesco a mangiarli). La torta stava cuocendo
in forno, guardavoquesti piccoli trocnhcetti di zucchero senza capire cosa mi stesse
frullando in testa. Poi ho realizzato.
L'avevo vista da Jamie, quest'idea. Una base di brownie al cioccolato classico coperta da cicciosi marshmallow dorati e una sbriciolata di biscotti secchi in superficie. È una sorta di s'more scomposto, gli stessi gusti ripresi in un dolce di natura completamente differente. Forse più sensato nel mio contesto.
L'avevo vista da Jamie, quest'idea. Una base di brownie al cioccolato classico coperta da cicciosi marshmallow dorati e una sbriciolata di biscotti secchi in superficie. È una sorta di s'more scomposto, gli stessi gusti ripresi in un dolce di natura completamente differente. Forse più sensato nel mio contesto.
Ero
seduta alla finestra (ormai un mio cliché, assolutamente non
letterario, credetemi, lo faccio davvero! ;) ) con la mia fetta di
dolce e una tazza xxl di tè caldo (sono un'accoppiata incredibile,
fidatevi!).
Rivedevo la scena. Ne sentivo il sapore.
Rivedevo la scena. Ne sentivo il sapore.
Di
quello s'more che
aspetterò. Fino al mio primo, unico e vero camping
da sogno.
S'mores
brownies
tratta
e modificata da Jamie magazine, gennaio 2014
Ingredienti:
100 g di burro
200 g di cioccolato
fondente al 75%
4 uova
250 g di zucchero grezzo o
di canna
100 g di farina,
setacciata
1 cucchiaino di lievito
per dolci bio
30 g di cacao amaro in
polvere
marshmallows bianchi
(circa 180-200 g)
30 g di biscotti secchi (
i tipo digestive sarebbero meglio ma anche i tipo “Oro Saiwa”
vanno bene)
Sciogliere burro e
cioccolato a bagnomaria. Sbattere le uova con lo zucchero fino a che
il composto si gonfia, risultano soffice e chiaro. Aggiungere a
quest'ultimo il cioccolato sciolto, la farina, il lievito ed il cacao
e mescolare. Versare l'impasto in una teglia da brownies e cuocere
per 25-30 minuti a 200° (controllare la cottura con lo stecco).
Lasciare raffreddare il dolce, una volta pronto. Coprire la
superficie del brownie con i marshmallows e passare al grill del forno
per 3 minuti, finchè sono leggermente dorati. Spolverare con una
sbriciolata di biscotti e servire tipiedi.
Note:
- la base di brownie è
grandiosa anche come ricetta singola, non occorre dirlo. In questo
caso è perfetta perchè avendo un gusto quasi tendente all'amaro
(data la presenza del cioccolato al 75%) contrasta meravigliosamente
la dolcezza quasi esagerata dei marshmallows, equilibrando il dolce
che non risulta per nulla stucchevole.
English
version:
The
damp grass, the aroma of woods, the sound of a burning pyre.
A
circle of friends, that jeans dress, a checkered blanket, some logs where to
sit.
The
calm and huge lake.
Nostalgic
notes, watching the starry sky. The legendary 60s.
A
wreath with wildflowers in the hair.
A
hand, that one, so close.
The
fragrance of youth.
Of
an unsure smile, a shy hope, an impulse from the heart.
A
glowing candle, a faded diary, full of senseless words.
And
then the Universe. In a single breath.
Since I was a little girl,
I've always had a strong weakness for the idea of summer camping.
Not the italian-style one
(camper+equippedcamping+everykindofnormalcomfortjustonfourwheels)
or neither those summer campings for teenagers.
When I was watching american
movies I frequently saw a specific and clear scene. Camping with
friends, in hot summer nights, through those immense canadian or
Washington state's mountains. Those improvised week-ends, organized
at the last minute. In a lost and far away wood. An almost unreal
world. The unavoidable small lake and the creaky wood jetty to sit
down head over heels, drawing circles on the water with the tips of
toes. Confidences and confessed secrets among girls, while guys are
picking up the wood for fire. Knowing looks, quiet words and healthy
laughs. An almost perfect barbecue, with potato salad. Frozen beer,
from the bottle sure! A rustic table on the field. Flying lanterns at
the end of the evening, with a warm plaid bound around the body and
thousand desires for a great future. Little lights on the water.
Those crazy midnight baths. Ready tents for the few sleep hours
expected for the night and country-rock songs sung and strummed around a burning bonfire. Roasted marshmallows on a thin branch.
S'mores. The camping sweet par excellence. That whole-cookies
sandwich stuffed with hot marshmallows and melted chocolate pieces.
It's a must-have for each worthy of respect american/canadian
camping. At this point the scene of my dreamy camping is brighter
more and more. That one with post-dinner chatters , around the central
fire, with wood sticks and golden marshmallows, done to be put in a
fantastic s'more.
Exactly, s'more.
The contraction of “something more”, the thing that
completes the vignette. The event. A funny and unique sweet, that has
sense just in particular moments.
I was thinking ( as I
usually do) and I was imagining that small desire. The rustic summer
camping. That one you feel like living browsing the slick pages of
Kinfolk.
But each recipe, as I said
here, has its right time and its right place. S'mores in that
normal afternoon of February wouldn't have had sense, objectively.
I was baking an extradark
brownies (so strange right?! ;) haha!) and I remembered I bought some
classic marshmallows (don't ask me why, they stood for so long in the
pantry since I honestly can't eat them alone). The cake was baking in
the oven, I was looking at these candies, without understanding what
was swirling in my mind. Then I realized.
I saw this idea by Jamie.
A classic chocolate-brownie base covered with fluffy golden
marshmallows and dry crumbled biscuits on the top. It's kind of
dismantled s'more, same flavours in a completely different
sweet. Maybe more reasonable in my case.
I was sitting by the
window (by now it's a cliché, absolutely not literaly, trust me, I
really do it!) with my brownie slice and an xxl mug of extremely hot
tea (they're really an incredible couple! :) ).
I saw the scene
again. I feel the taste of it.
Of that s'more I'll
wait for. Until my first, unique and true dreamy camping.
S'mores
brownies
adapted
from Jamie magazine, January 2014
Ingredients:
100 g butter
200 g 75% dark chocolate
4 eggs
250 g brown sugar
100 g plain flour, sifted
1 tsp bio baking powder
30 g cocoa powder
white marshmallows (more
or less 180-200 g)
30 g dry biscuits
(digestive ones are better but “Oro Saiwa” are good anyway)
Melt butter and dark
chocolate in a bowl over a pan of simmering water (bain marie
technique). Beat the eggs with sugar until you get a fluffy and
pale mixture. Add the melted choco into the eggs, then put flour,
baking powder and cocoa powder and mix. Pour into a brownie tin and
bake to 200° (hot oven) for 25-30 minutes, until the crust is
crispy. Leave to cool. Cover the top of the brownie base with
marshmallows and let it grill in the oven for 3 minutes, until the
candies are golden. Scatter over the crumbled biscuits and serve lukewarm.
Note:
- the brownie base is a great recipe for a simple and classic darkchoco brownie, goes without saying. In this case it's really perfect since 75% dark chocolate gives a lightly bitter flavor, that's fantastic with the almost exaggerated sweetness of marshmallows.
que lindos estão e essa cobertura que delicia ficou assim como as fotos.
RispondiEliminabeijinhos
Hey Sandra :)
EliminaYes, you said it right: they're wonderful and so yummy, the golden marshmallows on the top are great! :D
And thank you so much for the compliment about the pics :)
so glad you like them! ;)
beijinhos
M.
Cavoli sì, gli smores! *.* Visti tanti volte e provato a immaginarmi il loro sapore, senza veramente mai riuscirci. Dubito che riuscirò ad assaggiarli come si converrebbe, arrostendo marshmellow al calore di un falò sulla spiaggia, ma la curiosità rimane e credo che prima o poi cederò, anche se non nella maniera ortodossa. Devo trovare i marshmellow veg! Ottima la tua rivisitazione, originalmente rispettosa degli originali :)
RispondiEliminaun abbraccio cara Martina ;)
Nel profondo, ti dirò, ci dubito anche io (un po'). ;)
EliminaPerò non so come mai, continuo a sperarci :) e comunque, la versione brownie rimane un'ottima alternativa, fidati.
Per gustarne il gusto senza "rovinare" la loro magia :) <3
Grazie mille!
a presto cara
M.