Per me estate, quella dolce e fiabesca, da sempre
vuol dire mirtilli e more. Minuscoli frutti, perfetti e magici. Che mi han
sempre fatto viaggiare, con la testa. Sarà per il colore. Quel blu-viola-indaco
così intenso. Da piccola sognavo racconti incantati, ambientati in boschi
lontani. Mi immaginavo protagonista di una storia, io, con il mio cestino dalla stoffa a
quadretti bianchi e rossi (rigorosamente), che raccoglievo questi frutti dai
rovi e cespugli. Lo facevo quando ero bambina. Raccogliere piccoli frutti,
dico. Mi perdevo nel bosco, mi perdevo nella sua pace e nel suo silenzio. Io e
il mio cestino.
A questo punto nasce un altro cliché estivo: le tartellette alla frutta. Che poi chiamarle così
pare banale. In inglese è molto più bello, tarts. Sì, decisamente. Vi dirò che io non ne vado pazza. Sembra un
dolce così scontato e poco originale. Nella versione crema + frutta poi. Quasi
non la sopporto. :)
Per questo, ho un modo tutto mio di farle. Per me
solo così hanno un senso. Poche e semplici regole, più che altro accorgimenti
(sembra stupido, ma fidatevi, che il risultato cambia).
Prima
cosa: ‘vietate’ crema pasticciera,
panna o qualsiasi altro tipo di crema. Semplicità è la parola d’ordine.
Seconda
cosa: il guscio di biscotto deve
essere di pasta sucrèe. Che è diversa
dalla frolla. Non ce n’è una migliore dell’altra, sono sorelle, diverse. E in
questo caso ci vuole la ‘zuccherina’. Perché più consistente, tosta. Non si
discute. ;)
Terza cosa: i piccoli frutti. Il gioco sta tutto in questi
piccoli gioielli. Devono essere i migliori che trovate, se di bosco ancor
meglio. Devono essere veri, raccolti con passione. Dolci. Succosi.
Ultima cosa: immancabile zucchero a velo, e gelato alla vaniglia (il più artigianale che conoscete, o che, ancor meglio, fate voi in casa). Che si
scioglie, non lo vogliamo perfettamente intatto (pure nelle foto ;) ). E’
questo a dare cremosità al dolce, proprio nel momento in cui si perde tra i mirtilli e le more.
Il contrasto di consistenze e di temperature. Spettacolare.
Questa per me è estate. Un dolce rustico e così
vero, mangiato sull’erba. Così ingenuo, innocente. Che sa tanto di pic-nic. Con
i migliori amici di sempre, un panorama da togliere il respiro. Un libro
meraviglioso che riempie l’anima. La libertà di chi non ha più pensieri.
Ho bisogno di scappare. Un po’. Di perdermi.
Di tornare, ovvio.
Ma di andare.
Perfect summer tarts
Ingredienti:
per la
pasta sucrée:
250 g di farina
100 g di burro, tagliato a tocchetti e ammorbidito
100 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
2 uova, a temperatura ambiente
per il
ripieno:
400 g circa di mirtilli
125 g circa di more
zucchero semolato
per
servire:
zucchero a velo
gelato alla vaniglia (o fior di latte)
Per la pasta sucrèe versare la farina a fontana sul
piano di lavoro, mettere al centro il burro, lo zucchero a velo e il sale e
mescolarli con la punta delle dita, impastando velocemente. Incorporare poi
anche la farina e lavorare l’impasto fino a che assume una consistenza grumosa.
Rifare la fontana e aggiungere le uova, sempre al centro. Incorporarle al
composto di farina, lavorandolo sempre con le dita. Continuare a impastare fino
a che l’impasto è amalgamato, lavorando anche di polso, finchè diventa un palla
liscia. Avvolgerla in pellicola e lasciarla riposare in frigorifero per 1-2 ore
prima di utilizzarla.
Quando la pasta avrà riposato, stenderla sul piano
di lavoro ben infarinato con uno spessore medio e ricavarne dei cerchietti
(anche con un coppa pasta). Imburrare degli stampi da tartellette
(possibilmente lisci) e inserirci la pasta, premendo bene sul fondo e ai lati,
togliendo l’eventuale eccesso di pasta.
Lavare i frutti delicatamente, e asciugarli
accuratamente con della carta da cucina. Riempire la base di biscotto con
mirtilli e more, fino a coprire tutto il fondo. Spolverizzare con dello
zucchero bianco. Procedere in questo
modo per tutti i dolci.
Infornare le crostatine a 180° per 25-20 minuti
circa. Controllare la cottura, assicurandosi che la pasta sia dorata, ma ancora
abbastanza chiara.
A questo punto, si può procedere in due modi. Si
possono servire o calde (non ustionanti ;) ), con il gelato a parte, per fare
il vero contrasto caldo-freddo (lo zucchero a velo non è necessario, perché con
il calore si scioglierebbe). L’altra alternativa (che io preferisco nettamente)
è quella di servirle fredde, con una generosa spolverata di zucchero a velo e
una pallina di gelato alla vaniglia al centro. Questo è il top :)
Note:
-
le dosi della
pasta sono quelle classiche. Essendo la disponibilità di frutti più limitata,
non utilizzerete tutto l’impasto. Potete, senza problemi, conservarlo in
frigorifero per qualche giorno, oppure conservarlo in freezer, sempre in
pellicola :)
-
se i frutti
che utilizzate sono eccessivamente aspri, potete ‘condirli’ con ulteriore zucchero.
sarà sufficiente macerarli un pochino in qualche cucchiaio di zucchero, come se
fosse una macedonia e poi riempire le tartellette (non servirà in questo caso
spolverizzare di nuovo con altro zucchero, essendo già presente all’interno).