venerdì 29 marzo 2013

Hot Cross Buns (Trish)



Avevo chiuso lo scorso post con questo desiderio. Il desiderio di primavera. Giusto.
Beh diciamo che più che un desiderio sembra un sogno utopico, ormai. La neve scende ancora come fosse febbraio, i prati più che verdeggiare si ingrigiscono (o biancheggiano) sempre più. I miei pic-nic domenicali sembrano ancora lontani ( e quello di Pasquetta è meglio che lo dimentichi, perché, non so se mi capite, ma pranzare in prati ancora parzialmente innevati non credo sia la soluzione perfetta) ;)




Dunque, dato che sembra che l’inverno non ci voglia ancora abbandonare per il momento, anche in cucina ( con la cucina economica accesa e i calzettoni di lana natalizi ai piedi ;)) i sapori rimangono più coccolosi e calorici. Preparo dolci (come se non ce ne fossero già abbastanza)  a tema pasquale, anche in vista dei preparativi per domenica, con una buona tazza di tè caldo, aspetto paziente che le delizie escano dal forno. Oggi vi presento un dolce (prometto, l’ultimo di questa lunga serie) tipico della tradizione pasquale anglosassone, dai sapori ancora prettamente invernali. Sto parlando degli HOT CROSS BUNS. Sicuramente molti di voi li conosceranno già, in diverse versioni magari. In breve, sono dei panetti dolci lievitati (tipo la focaccia dolce del nord) arricchiti dal sapore delle spezie (cannella, chiodi di garofano…), dall’aroma delle zeste di limone ed arancia e qualche manciata di uvetta. Semplici in realtà. Ma perché allora, questo nome così particolare? 
Le origini del loro significato sono molte. Vi faccio da subito notare la croce (nel mio caso non particolarmente evidente, per scelta;)). Essa ha un rimando prettamente religioso. Infatti questi dolcetti vengono preparati solitamente nel Venerdì Santo, rappresentando di conseguenza la crocifissione di Cristo. In realtà si dice che la loro nascita sia collegata alla dea sassone Ostre ( da qui Easter, in inglese, Pasqua) e che i quarti simboleggino le quattro fasi lunari. Inoltre la leggenda narra che se i Buns vengono cucinati in questo giorno (appunto Venerdì Santo), essi si mantengono senza ammuffire, appesi in cucina, fino all’anno seguente e hanno la funzione di proteggere dal fuoco.
Dopo questa carrellata di storia e nozioni (credo sia importante conoscere le origini dei piatti;)), parliamo ancora un po’ della ‘mia’ versione. Questa volta, mi sono affidata a Trish (Deseine), una delle mie food writer preferite. La preparazione è davvero semplice, ma il risultato è celestiale. Sarà che io adoro i lievitati dolci, ma questi fidatevi vi sorprenderanno. Molto aromatico, soffice (non troppo, a me piace un po’ gnucco) e perfetto per le colazioni di questi giorni di pausa. Buonissimi appena sfornati, ma non eccessivamente delicati; infatti, si mantengono per qualche giorno (avvolti da pellicola), perdendo, ovviamente , di poca sofficità. Questo però non è assolutamente un problema, perché, vi dirò, secondo me sono molto più buoni ‘riposati’, tostati (croccanti fuori e morbidi dentro), con un velo di burro e un bel cucchiaio di marmellata casalinga. Lo dico sul serio :)


Forza, siete ancora in tempo! Preparateli per il giorno di Pasqua (o per Pasquetta) e renderete la colazione (o la merenda) speciale. Ora che ci penso si potrebbero pure confezionare a mo’ di cadeaux per i parenti e amici. Che ne dite? ;)

Sfrutto l’occasione per augurarvi BUONA PASQUA, sperando di tornare portandovi un’aria di vera primavera :)

ps. parlando di foto, non scandalizzatevi ;) siamo in fase di esperimento, di elaborazione. Sto provando a vedere se riesco a rendere l’idea del fienile del Tennessee. Sì, tranquilli, ragionamenti miei :) dite pure cosa pensate :)






Hot cross buns (Trish Deseine)
(+ mie modifiche ;))

Ingredienti:

per la pasta dei buns:
450 g di farina per il pane (io Manitoba)
2 cucchiai di cannella macinata
1 cucchiaio di chiodi di garofano macinati
7 g di lievito secco (oppure 25 g di lievito di birra fresco)
50 g circa di uvetta
la scorza grattugiata di un’arancia e due limone
110 g di zucchero
50 g di burro
1 pizzico di vaniglia Bourbon in polvere
250 ml di latte
1 uovo sbattuto

per la pasta della superficie:
80 g di farina
2 cucchiai di zucchero
80-100 ml di acqua

per la glassa:
2 cucchiai di zucchero di canna grezzo
3 cucchiai di latte
un cucchiaio di confettura

Setacciare la farina in una ciotola, aggiungere un pizzico di sale, le spezie e unire il lievito ( se secco), le scorze degli agrumi e lo zucchero. In una casseruola versare il latte, il burro, la vaniglia e fate intiepidire (aggiungete a questo punto il lievito se usate quello fresco). Aggiungere l’uovo sbattuto, poi versare i liquidi negli ingredienti secchi. Mescolare con un cucchiaio di legno ed iniziare ad impastare con le mani su un piano da lavoro infarinato fino a che l’impasto diventa liscio ed elastico.  Dividere la pasta in 12 palline, coprirle con un canovaccio (possibilmente umido) e lasciare riposare in un angolo caldo della cucina per almeno 1 ora e mezza, se sono due è meglio. Re - impastare ogni pallina e posizionarle sulla placca da forno (rivestita di carta oleata). Incidere una croce su ogni dolce e mettere da parte. Nel frattempo preparare la pasta per la superficie, mescolando la farina e lo zucchero con l’acqua. Con un cucchiaino ( o un sac à poche se vogliamo essere precisi) disegnare delle croci sulle pagnottine. Infornare a 180° per i primi 10 minuti e preparare nel contempo la glassa scaldando leggermente in un pentolino il latte, lo zucchero e la confettura. Dopo togliere dal forno, e glassare la parte intorno alla croce, infornare nuovamente , abbassando la temperatura e cuocere per altri 15-20 minuti, finchè non sono dorati.

Note:
-          la pasta per la superficie risulta abbastanza liquida. Per scelta, io apprezzo che le due paste si uniscano, quindi siano un tutt’uno. Se invece volete (come la tradizione vorrebbe) che lo stacco sia più evidente (intendo la classica linea bianca bianca) aggiungete meno acqua al composto, cosicché diventi più denso.
-          per la glassa, potete usare anche la classica copertura uovo-latte. Sbattete il rosso d’uovo con un goccio di latte e spennellate nello stesso modo, come prevede la ricetta.




8 commenti:

  1. Belli-belli-belli.
    L'effetto fienile un po' c'è, sai? ;)

    Auguri, Marti! :*

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  2. Sai che l'idea di regalare dolcetti mi piace? :-)

    (che foto bellissime!)

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  3. Le foto son bellissime. I dolcetti pure! :P

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  4. Neve?! ma dove accipicchia stai?! da me certo non splende il sole, qualche goccetta pure la fa, però tutto sommato ora si sta abbastanza bene... tuuuttavia, non ho assolutamente alcun tipo di problema a mangiarmi una bella briochetta che mi sa di vin brulè, ma quello nemmeno sotto l'ombrellone, guarda! :D
    che belle le foto delle uova:)
    un abbraccio, buona pasqua!

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  5. bellissimooooo!!!
    mi sembra di essere in un fienile del tennessee ;)
    ho sfornato ieri questi dolcetti, visto che la primavera tarda ad arrivare costringendoci in casa tra tazze di tè e lievitati
    sono davvero celestiali questi dolci, aromatici, soffici!
    buona pasqua!

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  6. Marty mi viene da piangere...che bello che ci sono ancora i prati innevati e che brutto che non potrò vederli :(
    Questa ricetta di Trish l'ho provata anche io e me ne sono innamorata (come sempre)!!!!!!!!!
    Bellissima la foto delle uova ^_^ nelle altre ricordati il pannello per schiarire le ombre...giusto per esser noiosi
    :P
    ti abbraccio forte e ti, anzi vi auguro una buonissima pasqua!!!!!!!!!!!

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  7. rimango estasiata di fronte a così tanta bravura...a presto simmy

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  8. complimenti per questo blog e per queste stupende...mi unisco ai tuoi lettori, se ti va passa a trovarmi:
    www.dolcementeinventando.com

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