mercoledì 15 agosto 2012

La tapenade, quella vera...



Ok, lo ammetto. Ci ho preso gusto con questa rubrica, che ormai può essere resa ufficiale. Inoltre ho potuto vedere che ha già avuto successo e che piace, quindi continuo felicemente su quest’onda, mi diverte davvero molto.  Oggi, si va di nuovo sul salato, un qualcosa di davvero speciale, che dovevo assolutamente farvi conoscere.


La tapenade, mai sentita?! In realtà è ormai abbastanza comune, è semplice in sé, ma è una ricetta a cui sono legatissima, che ho sempre amato. E’ una pasta di olive nere, niente di più niente di meno, ma ha delle caratteristiche che la differenziano da tutte le altre versioni. Ora vi spiego perché. Parto dal dire che è di origine francese come avete potuto intuire dal nome, più precisamente è una specialità della Costa Azzurra. Credo di aver già nominato questa zona, che io ormai conosco come le mie tasche, che ho avuto modo di vivere. E’ un territorio famoso per la produzione di olive, olio e agrumi, in particolare limoni. Sono posti bellissimi, almeno per me, che rinchiudono moltissimi miei ricordi di un francese molto scarso, di baguette, di negozi chiccosissimi, di mare. Ovviamente è qui che ho conosciuto per la prima volta la Tapenade, anche se il primo assaggio non risale a molti anni fa. Mi era subito piaciuta, da pazzi. Il sapore deciso, forte, mediterraneo. Il più bel souvenir che portavo a casa, ogni volta. Dopo averla assaggiata, gustata, acquistata, ho pensato che avrei potuta farla io, in casa. Così è stato. Con la mia testardaggine e la mia perfezione (più o meno), ho deciso di provarci e beato quel giorno nel quale l’ho fatto. Infatti questa è ormai la seconda volta che riproduco la ricetta (ho portato tutti i prodotti a casa, per rifarla esattamente come la prima), e se potessi continuerei a farla. A questo proposito devo chiarire alcune cose. Infatti voglio precisare come sono stata pignola nel decidere di cucinarla, e di aspettare il momento giusto. Io, come credo molti di voi, credo che alcune cose richiedano il loro tempo, la pazienza e le condizioni giuste. Su questo io sono molto purista. Ci sono alcune preparazioni, alcune ricette, che possono essere fatte solo con certi ingredienti, secondo me non ci sono eccezioni, nel limite del possibile ovviamente. Non so se la mia è esagerazione, può darsi, ma io non ci riesco proprio a fare le cose male, con fretta, solo perché ne ho voglia. Per questa ricetta infatti il momento giusto l’ho aspettato, con devozione, senza sgarrare, io se le cose le faccio le faccio bene. La prima volta, quest’estate, ero a Mentone. Conosco molto bene il luogo, più di tutti gli altri posti che compongono la Côte. Conosco a memoria la disposizione dei banchetti del mercato, ne conosco i vicoli antichi. E’ stata una soddisfazione enorme andare al mercato quella mattina, con la mia borsa vintage, il cappello da spiaggia, gli occhiali anni ‘50 e trovare tutto il necessario per fare una vera Tapenade. Le olive al naturale, raccolte nel paesello di St. Agnes, l’olio d’oliva della stessa azienda, i limoni della vecchietta così gentile e disponibile, i capperi e le acciughe di qualità, l’aglio fresco. Un mixer Girmi, i barattoli Fido e la spiaggia davanti ai miei occhi.
Non so dirvi se è stata la storia che c’è dietro che ha reso il tutto speciale, è possibile. So solamente che la ricerca faticosa degli ingredienti, il saper aspettare, ha reso tutto più unico. Posso scommettere che se l’avessi fatta in altro modo, con prodotti commerciali e la fretta, non avrei ottenuto questo risultato. Questo non è essere altezzosi o snob, no. E’ solo un invito a considerare bene la questione, ci sarà chi la Tapenade la farà solo una volta, oppure mai. Questa però è la mia teoria, che molti non condivideranno. Sinceramente però, apprezzo di più chi, pur non avendo l’occasione si impegna per cercare di rendere autentica la ricetta, il più possibile. Le olive per esempio possono essere sostituite con quelle taggiasche (che si trovano facilmente), l’olio con quello ligure. Il significato cambierà di sfumatura, ma dietro alla pasta di olive che spalmerete sul pane ci sarà l’impegno, la passione che ci avrete messo. Fidatevi. Tutti lo apprezzeranno. Ci sarà la differenza. Io consiglio di provarla, se avrete la possibilità, vale davvero la pena. E’ sempre amore a prima vista, per tutti. Se lo regalerete ad amici o persone care li renderete felici, facendo capire loro che per voi sono importanti, perché è preziosa. Scusate se mi sono dilungata, potrei direttamente consegnare il post come tema estivo alla prof a settembre, (scherzo), che dite?! Ormai però mi conoscete, sono fatta così, non ci posso fare nulla.

ps. la Tapenade è un’idea per l’aperitivo di Ferragosto, a questo punto per quello dell’anno prossimo , vi piace l'idea?! =)




La tapendade, quella vera



Ingredienti:

per 2 vasetti piccoli

225-250 g di olive nere provenzali o liguri, snocciolate
3 filetti di acciuga sott’olio, sgocciolati
1 spicchio d’aglio senza geme interno ( il mio era abbastanza piccolo)
2 cucchiai di pinoli
½ cucchiaio di capperi in salamoia, sgocciolati
125 ml di olio della Costa Azzurra o ligure
qualche goccia di succo di limone bio ( io della Costa Azzurra)

Potete utilizzare anche il mortaio, probabilmente sarebbe meglio, ma per noi cuoche moderne il mixer va più che bene. Passate quindi al mixer le olive,i filetti di acciuga, l’aglio, i pinoli e i capperi fino ad ottenere una pasta omogenea. In seguito unire a filo l’olio con il motore ancora in funzione dall’apertura del coperchio del mixer. Aggiungete se lo apprezzate qualche goccia di limone e se volete poco pepe. Il sale ovviamente non occorre. Coprite e tenete in frigorifero se la volete servire subito dopo.

Nota:
 – conservate  la Tapenade in vasetti ermetici, durerà per un bel po’ di tempo (in teoria =D).








Vi lascio con le foto di alcuni dei miei posti preferiti della Côte d’Azur. La dedico a tutti coloro che in vacanza ci sono già stati, che ci sono in questo momento, che ci devono ancora andare o chi la vacanza la fa a casa, perché, io lo so bene, è bellissimo comunque.



Cap Martin n#1


Cap Martin n#2



Cap Martin n#3


Cap Martin n#4







Auguro a tutti Buon Ferragosto. Che sia una giornata di relax, di sorrisi e risate con amici e famigliari, di buon mangiare. Una giornata felice.




9 commenti:

  1. Auguri anche a te! Quanti ricordi legati a questa ricetta, e che bello pensarti in quei bellissimi posti. Se potessi ripartirei all'istante per la Francia... per vedermi tutto con calma, la santa calma, e godermi anche solo una passeggiata al marcato :) Ovviamente con gli occhiali rigorosamente vintage :-P un bacio!

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  2. WOH WOH WOH che buona mi piace mucho...buona giornata di ferragosto ;)

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  3. @pips:Grazie Marti, anche io sai, subito ci andrei. Comunque sì, gli occhiali vintage sono d'obbligo=) un bacio e buona giornata

    @Mela: Marce... grazie mille, sì sì è buonissima, provala se ti capita=)a presto

    M.

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  4. Ah, la tapenade... l'adoro!
    Soprattutto se fatta in casa, come la tua ;)
    Foto splendide, che luogo incantevole...

    Buona serata, Martina!

    A.

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    1. Ciao cara! Ah la conoscevi già...e brava la Agnese! Come dici tu se è fatta in casa è una altra cosa..sicuro! Grazie milleper il complimento sulle foto, sì il posto è magico.

      Buona serata anche a te bella, un bacio
      M.

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  5. Deliziosa la tapenade, bravissima. Le foto sono davvero belle.
    Buona giornata :)

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    1. Ciao Ile! grazie, sono felice ti piacciano, è lo stesso anche per me!
      un bacio,

      M.

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  6. Risposte
    1. Sì sì... buonissima. Grazie di essere passata=)

      Ti aspetto ancora=)

      M.

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